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La via Emilia incontra la via della Seta

La Cina è vicina per l’Emilia-Romagna e le sue eccellenze. Quelle enogastronomiche, espressione di una filiera “dalla terra alla tavola” leader nel mondo per qualità e capacità d’innovazione, e quelle turistiche: dalle spiagge della Riviera Romagnola ai tesori d’arte dell’entroterra, alla straordinaria tradizione operistica e musicale. E per le sue imprese, capaci di imporsi sui mercati internazionali: da comparti come la meccanica di precisione, il biomedicale e il fashion a saperi artigiani sempre capaci di aggiornarsi, fino ai grandi marchi dei motori e dell’automotive. Un sistema economico che non può non guardare alla Cina come a una grande opportunità.
Nell’anno in cui l’Emilia-Romagna si conferma leader in Italia e ai livelli delle regioni europee più avanzate per ritmo di crescita ed export pro capite, il presidente Stefano Bonaccini guida una missione istituzionale nel Paese asiatico che, con una popolazione di 1,4 miliardi di abitanti, in dieci anni ha visto crescere il Pil pro capite del 164% e rappresenta oggi il secondo mercato al mondo dopo gli Stati Uniti per consumi alimentari.

“Si tratta di un’altra importante tappa per rafforzare il posizionamento dell’Emilia-Romagna sul piano internazionale.  Siamo un territorio che ha le carte in regola per competere con quelli che più crescono e innovano nel mondo. Lo confermano i dati dell’export, la nostra forza attrattiva e la capacità di fare rete per spingere su crescita, ricerca e sviluppo- sottolinea Bonaccini-. In particolare con il Guangdong, regione tra le più avanzate della Cina, abbiamo un rapporto di collaborazione dal 2015. Questa missione permetterà di rafforzarlo individuando nuove forme di collaborazione, a partire dalla sicurezza alimentare e dalla tutela dei nostri prodotti, oltre a nuove opportunità di investimenti, sia in Cina sia in Emilia-Romagna”.
Ma non solo. “Rivolgerò al governatore del Guangdong, Ma Xingrui- prosegue Bonaccini-  l’invito a partecipare, insieme ad Assia, California e Gauteng, le altre regioni partner dell’Emilia-Romagna, all’evento in programma a ottobre 2018 a Bologna su Rinascimento industriale e Industria 4.0, per confrontarci su come affrontare le grandi sfide dello sviluppo globale mettendo al centro i governi regionali e la forza dei territori. Invito che ho inoltrato poche settimane anche al Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo”.

La missione –  in occasione della seconda edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo, promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con quelli dell’Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell’Istruzione – si svolge dal 18 al 26 novembre e tocca le principali città cinesi: Canton, Shanghai, Pechino, passando anche per Hong Kong.
Insieme alla Regione – rappresentata anche dagli assessori all’Agricoltura, Simona Caselli, e alle Attività produttive, Palma Costi – l’assessore all’economia del Comune di Bologna, Matteo Lepore, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, la presidente dell’Azienda regionale di promozione turistica, Liviana Zanetti. E ancora: Enoteca Emilia-Romagna, Aster, Ervet, Università di Bologna e Università di Parma, Teatro Regio di Parma, Ravenna Festival, Festival Verdi, Casa Artusi, Future food institute.
Qualificata anche la rappresentanza economica e delle imprese: l’Aeroporto di Bologna; le fiere regionali leader nell’agroalimentare e nel biologico, Cibus, Macfrut e Sana, e Fico, il più grande parco agroalimentare del mondo appena inaugurato a Bologna. Poi numerose aziendedell’agrifoode importanti brand emiliano-romagnoli che già operano nel mercato cinese come Maserati, Ferrari, Smeg, Tecnogym.

Vola l’export della Food Valley in Cina: più 64% in cinque anni

Dopo New York, dunque, Shanghai. Se nel 2016 la scelta in occasione della Settimana della Cucina cadde sulla prestigiosa vetrina di Eataly Downtown, a Manhattan, quest’anno Prosciutto di Parma Dop, Parmigiano Reggiano Dop e Aceto Balsamico Igp saranno i tre prodotti protagonisti del ricco programma di degustazioni e iniziative promozionali dal 22 al 25 novembre a Riso, il nuovo mega store dedicato al cibo aperto la scorsa estate nella capitale economica della Cina. Insieme a loro i grandi vini dell’Emilia-Romagna e alcune delle espressioni più caratteristiche della cucina emiliano-romagnola.
La Food Valley guarda sempre di più verso i mercati esteri. L’export agroalimentare emiliano-romagnolo vale circa 6 miliardi di euro (+6,5% primi sei mesi 2017) e Stati Uniti e Cina sono due mete privilegiate.
Ormai consolidata la prima, ricca di grandi potenzialità la seconda, tanto più dopo l’intesa Ue-Cina sul reciproco riconoscimento (e relativa protezione contro le falsificazioni) di 100 indicazioni geografiche. Dei circa 391 milioni di euro di prodotti agroalimentari italiani esportati nel 2016 in Cina (+750 % in valore in dieci anni), il 16%  è infatti made in Emilia-Romagna con una crescita del 64% in cinque anni (dati Nomisma).

Sicurezza alimentare, tracciabilità dei prodotti, innovazione e ricerca per produzioni che sappiano saldare sostenibilità e salubrità: temi molto sentiti in Cina, ma anche sfide su cui l’Emilia-Romagna vanta un importante know how.  Se ne parlerà il 20 novembre a Canton in una sessione del World food research and innovation forum, la piattaforma internazionale permanente sui temi della food security e food safety promossa dalla Regione Emilia-Romagna dopo l’Expo’ 2015 di Milano. Prevista anche la firma di un accordo tra l’associazione del Guangdong Food safety e il Clust-Er Agrifood dell’Emilia-Romagna.
Il programma della missione prevede anche incontri tra le imprese emiliano-romagnole e gli importatori cinesi in collaborazione con la Camera di commercio italiana in Cina; incontri con gli organismi cinesi AQSIQ e CNCA sui prodotti Dop e Igp e le barriere commerciali; la promozione delle più importanti fiere del food – Macfrut, Cibus, Sana – e del parco tematico Fico. A partire dal taglio del nastro il 22 novembre di Macfrut Attraction China, la nuova scommessa di Cesena Fiere, che rappresenta un luogo di incontro tra gli operatori asiatici e il commercio internazionale di frutta e verdura, la seconda voce dell’export agroalimentare emiliano-romagnolo.

I cinesi scelgono l’Emilia-Romagna: nel 2017 +7,3% gli arrivi, +9,6% le presenze

L’Emilia-Romagna rilancerà, a Shanghai e Pechino, le sue eccellenze all’insegna del turismo esperienziale con lo slogan: Via Emilia-experience the Italian lifestyle.  Il 2017 è stato un anno importante per il turismo in Emilia-Romagna con oltre 46 milioni di presenze nei primi 8 mesi dell’anno e un valore aggiunto di oltre 16 miliardi. Ma i margini di crescita sono importanti soprattutto verso il mercato cinese. Secondo le stime Euromonitor, infatti, la Cina potrebbe diventare, entro il 2020, la principale fonte di domanda turistica al mondo, forte anche della prospettiva di crescita del 35% della middle class. Buoni i trend di crescita, da questo mercato, anche a livello regionale: nei primi nove mesi del 2017, gli arrivi cinesi in Emilia-Romagna sono aumentati del +7,3% e le presenze del +9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Appuntamento dunque a Shanghai e il 22 novembre a Pechino, presso l’Istituto italiano di cultura, con “Il Meglio dell’Emilia-Romagna”, un’iniziativa per presentare alcune delle principali destinazioni turistiche regionali.
















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