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In arrivo i contributi dalla Regione per le Unioni dei Comuni, Fp/Cgil Modena: “investire nei servizi e nei lavoratori”

Ammonta a 2,7 milioni di euro il totale dei contributi che la Regione Emilia Romagna ha assegnato per l’anno 2017 alle Unioni dei Comuni del territorio modenese, all’interno del programma di riordino territoriale.
I contributi, che sono in parte regionali e in parte di origine statale, vengono distribuiti tra le varie Unioni sulla base di una serie di criteri, oggettivi e soggettivi, che vanno dalle caratteristiche demografiche e territoriali al numero di comuni aderenti, dalla consistenza e rilevanza delle funzioni conferite alle unioni fino alla effettività economica dell’Ente.
Così, tra gli enti sovracomunali di Modena, è l’Unione delle Terre d’Argine a ricevere il contributo più cospicuo, pari a 683mila euro, seguita dall’Unione dei Comuni del Frignano (583mila euro) e dall’Unione “Terre di Castelli” (524mila euro). Vengono poi le altre unioni: Unione dei Comuni del Distretto ceramico con un contributo di 418mila euro, Unione Comuni del Sorbara (366mila) e Unione Comuni Modenesi Area Nord con 189mila.

“La distribuzione dei contributi regionali e statali alle unioni del nostro territorio – afferma Fabio De Santis, segretario Fp/Cgil Modena – ci segnala innanzitutto un elemento importante, e cioè che lo stato di salute delle Unioni, ad oggi, è profondamente differente da territorio a territorio, così come la qualità e la quantità dei servizi gestiti in forma associata”.  La regione Emilia-Romagna, e in particolare la provincia di Modena, rappresentano una punta avanzata in Italia per i programmi di riordino istituzionale, ma questo percorso deve continuare ad essere sostenuto per non disperdere quanto raggiunto fino ad ora.  “Vogliamo rivolgere un invito alle amministrazioni locali – prosegue De Santis – queste risorse devono servire a garantire la tenuta dei servizi pubblici, soprattutto in quei territori dove il processo di costituzione delle Unioni è balbettante o vive una fase di stallo. L’unica strada per garantire un futuro solido e di qualità agli enti locali è puntare sulla valorizzazione delle competenze e la programmazione seria e condivisa dei servizi per i cittadini”. “Ancora una volta, – conclude il segretario della Fp/Cgil di Modena – il sindacato è nelle condizioni di svolgere il ruolo di interlocutore attivo, a partire dall’attività contrattuale negli enti, per coniugare la salvaguardia degli interessi dei lavoratori e dei cittadini, cioè di coloro che permettono l’erogazione dei servizi a beneficio di tutti, sempre in un’ottica di tutela generale della collettività.”
















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