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Unimore è Observer Organization nella Convenzione quadro ONU sui cambiamenti climatici

E’ ufficiale l’adesione di Unimore in qualità di Observer Organization alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici la UNFCCC – United Nations Framework Convention on Climate Change (Earth Summit – Rio de Janeiro, 1992) che ha dato origine agli accordi sul clima sottoscritti dall’Italia in occasione della COP21 (21esima Conference on parties) di Parigi nel 2015, primo accordo sul cambiamento climatico che copre quasi tutte le emissioni mondiali.

L’acceditamento di Unimore alla UNFCCC, reso possibile anche grazie all’impegno dell’Ufficio Ricerca Internazionale dell’Ateneo, ha comportato un lungo processo di riconoscimento avviato nel 2016 e conclusosi formalmente con la recente partecipazione dell’Ateneo a Bonn (Germania) alla 23° Conferenza delle Nazioni Unite sul clima – COP23 (6-17 novembre 2017).

L’Ateneo di Modena e Reggio Emilia è fra le pochissime università italiane che vantano un ruolo ufficiale in questo contesto e che possono in questo modo contribuire in maniera significativa al processo decisionale e ai tavoli di discussione, in termini di contributi scientifici e tecnologici, vista anche la valenza interdisciplinare dei temi collegati al cambiamento climatico.

A rappresentare Unimore alla recente COP23 è stato Luca Lombroso, Tecnico Meteorologo Certificato del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, da anni attivo sulle questioni e sugli studi legati al cambiamento climatico e già veterano delle conferenze sul clima fin dal 2009 dalla 15esima edizione tenutasi a Copenaghen.

A COP23”, ha dichiarato Luca Lombroso, “ho avuto modo di raccogliere materiali e informazioni utili per le attività di didattica e di ricerca nei vari ambiti connessi al cambiamento climatico. I contatti preziosi attivati in quest’occasione saranno utilissimi per instaurare collaborazioni internazionali e approfondire sul piano scientifico e le priorità tematiche emerse durante la COP23, tra cui possiamo citare le osservazioni meteo, gli inventari di gas serra, l’adattamento e la riduzione del rischio derivanti da eventi meteoclimatici. Il valore aggiunto sta nel poter discutere direttamente con i maggiori esperti internazionali e mondiali, fra cui, ad esempio, lo scienziato e climatologo James Hansen e l’ex vicepresidente Usa e premio Nobel per la pace, Al Gore.”

In occasione della COP23 di Bonn è stato fortemente ribadito il potenziale delle energie rinnovabili per la sostenibilità e per le opportunità che offrono in termini di impatto sull’ambiente e di convenienza economica. Il sempre maggiore utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili ed una costante e progressiva decarbonizzazione dei processi industriali e civili, sono apparsi come trend ormai irreversibili.

”E’ un orgoglio essere stato presente come delegato dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – ha dichiarato Luca Lombroso – ateneo pioniere tra i pochi italiani inseriti nell’elenco delle organizzazioni ammesse dall’UNFCCC e alla partecipazione alle COP. Dopo Parigi, l’Italia esercita un ruolo di assoluto rilievo come forse mai nelle precedenti Conferenze delle Parti, tanto da annunciare, con altri 25 Stati, l’abbandono dell’uso del carbone come fonte energetica entro il 2025 e candidarsi a ospitare la cruciale COP 26 del 2020.
















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