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Bologna, restituiti 227 euro di Cosap a un cittadino. Difensore civico: “Era illegittima”

Restituiti 227 euro al cittadino che rivolgendosi al Difensore civico ha contestato la legittimità delle richieste di pagamento del canone Cosap (concernente l’occupazione di spazi e aree pubbliche), avanzate dalla Città metropolitana di Bologna, per un accesso alla strada pubblica necessario per entrare e uscire con un veicolo dalla propria abitazione. Il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, ha analizzato la vicenda e ritenuta errata la prassi della Città metropolitana, la quale, per molti anni, “ha richiesto e ottenuto il pagamento del canone Cosap in assenza di una concessione dell’uso esclusivo o speciale di un bene pubblico”. Come evidenziato dal Difensore civico, “il canone Cosap non ha natura tributaria ma rappresenta un corrispettivo di una concessione di un’area pubblica”. Attraverso il pagamento del canone, ha aggiunto Gardini, “il cittadino ha il diritto di beneficiare di un servizio reso dal Comune, che si sostanzia nell’atto di concessione e nell’adozione dei provvedimenti necessari a tutelare la disponibilità dell’area”. Tuttavia, ha concluso, “quando l’accesso alla pubblica via non comporta alcun tipo di modifica o invasione dello spazio pubblico la richiesta del canone Cosap deve ritenersi illegittima”. Nel caso specifico la Città metropolitana di Bologna si è quindi allineata alle indicazioni fornite dal Difensore civico e ha provveduto alla restituzione delle somme indebitamente ricevute dal cittadino dal 2012 al 2017.
















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