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Giustizia, l’assessora Petitti: “Ampliare il Patto per l’area metropolitana di Bologna all’ambito regionale”

Rafforzare il Patto per la giustizia dell’area metropolitana di Bologna, sottoscritto a dicembre 2012, ampliandolo all’ambito regionale. È questo l’obiettivo dei sottoscrittori che valutano positivamente l’applicazione e i risultati dell’intesa. Se ne è parlato oggi al convegno “Patto per la giustizia. I risultati e le prospettive di lavoro”, nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio, a Bologna.
Nato con la finalità di “collaborare per attivare e realizzare iniziative e progetti volti a migliorare l’efficienza e la qualificazione dei servizi della giustizia civile e penale per la città di Bologna”, il protocollo impegna a migliorare la qualità dei servizi al cittadino nei settori della giustizia civile e penale, ottimizzare l’efficacia e l’efficienza dei servizi della giustizia con riduzione dei costi, monitorare e valutare le priorità degli interventi a sostegno dei servizi giudiziari.
Per lavorare in questa direzione, i sottoscrittori ritengono sia necessario operare per estendere l’utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche negli uffici giudiziari e favorire la fruizione dei servizi della giustizia, sviluppare servizi integrati fra uffici giudiziari e uffici di altre amministrazioni pubbliche dell’area metropolitana di Bologna, estendere l’utilizzo delle funzionalità del Processo telematico. Inoltre sarà necessario creare una rete di servizi al cittadino per fornire consulenza e supporto alla presentazione di istanze/ricorsi, realizzare interventi di interscambio di know-how tra dipendenti delle diverse pubbliche amministrazioni del territorio metropolitano di Bologna, favorire la cooperazione fra uffici giudiziari e uffici di altre amministrazioni pubbliche.
“Relativamente alla realizzazione vera e propria dell’estensione degli interventi- spiega l’assessora al Bilancio e Riordino istituzionale, Emma Petitti- la Regione contribuirà grazie a Lepida, a cui verrà affidato il compito di supportare tecnicamente tale processo. Ragioneremo sulla migliore implementazione infrastrutturale, sulla formazione degli operatori degli sportelli, su ulteriori processi e servizi da sperimentare anche per il mondo delle imprese. La Regione- aggiunge l’assessora- sta impegnando risorse umane, economiche e tecnologiche e distaccando personale proprio presso il sistema giudiziario, perché ritiene che la giustizia efficiente rappresenti un’esternalità positiva per le imprese che prosperano e si insediano qui, e per i diritti dei cittadini tutti”.
Non vanno dimenticati altri interventi realizzati nell’ultimo periodo dalla Regione Emilia-Romagna. Fra questi, i contributi straordinari per la realizzazione delle aule per il processo Aemilia a Bologna e Reggio Emilia (1.198.000 euro); la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con il Ministero della giustizia, la Corte d’Appello di Bologna e la Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna per l’assegnazione temporanea di personale della Regione Emilia-Romagna presso gli Uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Bologna. E’ grazie al protocollo che 25 dipendenti regionali stanno operando negli uffici giudiziari regionali per rafforzarne le competenze amministrative e il cui costo economico omnicomprensivo viene sostenuto dalla Regione; l’adozione della Legge regionale n. 18/2016 “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”.
Justice-Er è invece l’ultimo progetto – in ordine di tempo – su cui la Regione investirà più di un milione di euro nel triennio 2018-2020. Un progetto che vedrà istituire una trentina di borse di ricerca applicata rivolte a laureati dei nostri atenei che opereranno direttamente nelle cancellerie giudiziarie, avendo così l’opportunità di confrontarsi con le nuove sfide organizzative e le nuove competenze professionali richieste dal mondo giudiziario oggi e una, rivolta a dottorandi, dedicata a supportare l’analisi delle condizioni tecniche, organizzative e finanziarie per l’estensione all’ambito metropolitano, e successivamente regionale, degli interventi previsti dal Patto per la giustizia dell’area metropolitana.
Grazie al supporto tecnico-scientifico dei nostri Atenei sarà possibile realizzare un proficuo interscambio di esperienze; ragionare su modelli organizzativi innovativi, auto-sostenibili e replicabili; far crescere la cultura della legalità nelle giovani generazioni.
















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