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Voci di dentro, un libro e una mostra fotografica raccontano la vita all’interno del carcere reggiano

Continua l’impegno del Comune di Reggio Emilia nei confronti delle persone detenute all’interno del carcere cittadino con interventi mirati a migliorarne le condizioni di vita e con attività di sensibilizzazione della città rispetto al tema della detenzione.

A tale scopo, l’Amministrazione comunale ha deciso di sostenere il progetto “Voci di dentro” di Pietro Menozzi e Cristian Iotti che per un anno hanno frequentato il carcere cittadino per raccontare la quotidianità della vita detentiva attraverso immagini e parole. Da questa esperienza sono nate una mostra fotografica e il libro, “Voci di dentro”, edito dall’associazione culturale Anemos e patrocinato dal Comune di Reggio Emilia. Le due opere saranno presentate alla città venerdì 15 dicembre alle ore 18.30, presso la libreria Strand di via Emilia San Pietro 22.

La mostra propone alcuni degli scatti più significativi del volume e restituisce, insieme al reportage contenuto nel volume, uno sguardo diverso sulla quotidianità della vita all’interno del Carcere di Reggio Emilia. Autorizzato dal Ministero della giustizia e appoggiato dalla direzione del Penitenziario di Reggio Emilia, il progetto è stato condotto nella convinzione che far conoscere realtà critiche come quella del carcere sia uno dei migliori antidoti contro la diffusione di dannosi luoghi comuni all’interno della società. Il progetto “Voci di dentro”, che cita nel titolo la commedia di Eduardo De Filippo, vuole infatti dar voce a una realtà marginale e tuttavia in stretto rapporto con la società esterna.

Attraverso il racconto di quattro detenuti vengono descritte l’esperienza quotidiana della detenzione, il lavoro, la formazione, le attività svolte all’interno della sezione e la vita in cella, il rapporto con i compagni di detenzione e gli agenti. Il progetto, durato quasi un anno, ha permesso di approfondire il rapporto con i detenuti e affrontare temi come la memoria e la percezione del tempo durante la pena, il cambiamento dell’identità individuale e di gruppo, la visione del futuro e l’immaginazione dei carcerati. Poiché durante il periodo di osservazione due detenuti sono passati in regime di semilibertà, il lavoro ha permesso di inserire nel reportage anche il racconto del reinserimento all’interno della società, tutt’ora in atto.

“Questo libro si inserisce a pieno titolo nella visione con cui come Comune operiamo a favore del carcere – ha detto oggi il vicesindaco e assessore al Welfare Matteo Sassi illustrando il progetto “Voci di dentro” alla stampa – Abbiamo sempre cercato di dare il nostro contributo per fare del carcere un luogo di educazione e reinserimento attraverso progetti culturali, ricreativi, di teatro e occasioni di cittadinanza attiva. Il carcere deve rimanere un luogo permeabile, perché quando i detenuti usciranno possano contare su strumenti e relazioni utili al reinserimento, nell’interesse non solo loro ma dell’intera comunità. Non si può pensare di chiudere qualcuno dentro delle mura e disinteressarsene come se nulla fosse”. Alla presentazione sono intervenuti anche Cristian Iotti e Pietro Menozzi autori del volume e della mostra, Marco Ruini, presidente dell’associazione culturale Anemos, e Maria Pasceri dell’area educativa degli Istituti penali di Reggio Emilia.

Il Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con l’istituto Penale, attraverso il servizio servizi sociali promuove da anni interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale, co-finanziati dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del Programma per l’esecuzione penale. In particolare gli interventi realizzati all’interno degli Istituti Penali riguardano uno sportello informativo per detenuti e mediazione linguistica-culturale e il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti attraverso attività sportiva, un laboratorio teatrale, il sostegno a progetti di reinserimento socio-lavorativo anche in collaborazione con organizzazioni di volontariato, attività culturali come la promozione della lettura in carcere in collaborazione con la biblioteca Panizzi. Nel 2016 sono 171 i detenuti che si sono rivolti allo sportello informativo attivato dal Comune all’interno del carcere, per un totale di 682 colloqui, 20 persone hanno partecipato al laboratorio teatrale, 8 detenuti sono stati inseriti, tramite convenzioni con lo stesso Comune, Istituti Penali, Acer e Camelot, in progetti di reinserimento lavorativo nel campo delle manutenzioni, mentre la biblioteca Panizzi ha fornito 469 opere in prestito. La collaborazione con l’associazione di volontariato Senza Confini ha permesso invece di attivare corsi propedeutici al lavoro a cui hanno partecipato 84 detenuti per un totale di 48 attestati consegnati. La possibilità di praticare attività motoria è stata fornita alla totalità della popolazione carceraria.
















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