venerdì, 29 Marzo 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeBolognaBologna: smascherata dalla GdF una truffa ai danni dell’INPS di circa 300...




Bologna: smascherata dalla GdF una truffa ai danni dell’INPS di circa 300 mila euro

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Bologna, in collaborazione con la Direzione
Centrale Audit dell’INPS, la sede provinciale di Bologna del medesimo Istituto di
previdenza e il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della
Guardia di Finanza, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica 12 persone per
aver riscosso indebitamente le pensioni di loro parenti deceduti per un importo di oltre 272
mila euro.

Nei confronti di 9 di essi, il GIP del Tribunale di Bologna, dott.sa Rossella Materia, su
richiesta della Procura della Repubblica felsinea, nella persona del Sostituto Procuratore
dott. Luca Alfredo Davide Venturi, che ha coordinato le indagini, ha emesso un decreto di
sequestro preventivo per equivalente delle somme di denaro illegittimamente incassate –
quantificate in circa euro 160.000 – al fine di sottrarre alla disponibilità degli indagati il
corrispondente illecito profitto.
Il risultato odierno costituisce la seconda tranche di una indagine partita nel 2016 che
inizialmente aveva interessato il solo comune di Bologna permettendo di individuare 4
persone che avevano percepito le pensioni di defunti per un importo complessivo di oltre
190 mila euro.
In questa seconda fase, invece, gli accertamenti sono stati estesi all’intero ambito
provinciale. In particolare, i finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di
Polizia Economico-Finanziaria di Bologna nel corso di questa nuova attività, attraverso
l’approfondimento di 25.000 posizioni di soggetti deceduti nel triennio 2013/2015 hanno
scovato ulteriori 12 persone, tutte residenti nella provincia di Bologna (ad eccezione di una
residente nella provincia di Ravenna), che, nascondendo all’INPS il decesso di loro
congiunti, hanno usufruito illegalmente delle loro pensioni favoriti anche dal fatto che la
maggior parte di loro era delegata ad operare sui conti correnti bancari dei parenti estinti.
In un caso è stato riscontrato che uno dei soggetti smascherati ha riscosso la pensione di
un familiare morto più di tre anni prima, intascando quasi 62.000 euro attraverso ripetuti
prelievi bancomat.
Le persone denunciate – 3 delle quali saranno perseguibili solo in via amministrativa in
ragione della lieve entità dell’illecito profitto conseguito – sono state segnalate anche
all’INPS, in virtù dell’apposito protocollo d’intesa stipulato tra la Guardia di Finanza e l’ente
previdenziale, che peraltro, nella quasi totalità dei casi aveva già avviato autonome
procedure di recupero delle rate pensionistiche indebite.
L’attività di contrasto alle frodi nel settore previdenziale condotta dalla Guardia di Finanza
mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il
dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.
















Ultime notizie