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Scandiano: Ndoja incanta gli studenti sui temi dell’immigrazione

Molta attenzione, con tante domande e applausi, questa mattina all’incontro fra studenti e il campione di basket Klaudio Ndoja, nell’ambito del progetto “Io accolgo” dedicato ai temi dell’immigrazione.

«E’ andata molto bene – commenta soddisfatta Elisa Davoli, assessore ai servizi sociali – è stato un modo bello ed efficace per celebrare la Giornata internazionale del migrante e del rifugiato. C’erano circa 200 ragazzi delle secondarie di primo e secondo grado. Attenzione alta, molte domande e un’ottima opportunità di testimonianza per i ragazzi. L’ospite infatti ha parlato infatti il loro linguaggio, portando esperienze di vita vissuta molto emozionanti, e ribadendo un concetto fondamentale, alla base anche del nostro progetto: “Sono le persone che fanno la differenza, non l’etnia o il paese di provenienza”».

Ndoja, oggi capitano della Virtus Bologna, giunse in Italia a 12 anni scappando dall’Albania su un barcone di “clandestini”: « Io sono una persona, io sono Klaudio – ha detto stamattina sul palco del teatro comunale Boiardo – cerco di prendere il lato positivo delle cose, del mio essere italiano e albanese».

E ha aggiunto: «E’ il passato che ci rende come siamo oggi, bisogna sempre ricordarsi da dove si viene. Voglio aiutare gli altri a non abbattersi, a superare le difficoltà e a credere in quello che si fa perché tutto è possibile. Sono felice di avere cambiato la vita dei miei genitori e di mia sorella perché oggi hanno una vita dignitosa. Vedere loro felici per me è la cosa più importante, non ci sono trofei o coppe che tengano. Voi non potete essere razzisti o cattivi siamo tutti neutri, sono le esperienze, l’educazione dei genitori che lo fa diventare purtroppo, voi però potete scegliere di non esserlo».

Ndroja sarà di nuovo a Scandiano – sempre ospite del progetto “Io accolgo” – il 5 febbraio, alle 19, per presentare in biblioteca il libro “La morte è certa, la vita no”, scritto da Michele Pettene sulla sua storia.
















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