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Convegno sui prodotti tipici, sabato a Reggio Emilia

Le politiche agricole nazionali e locali puntano sempre di più sui prodotti tipici come soluzione ai problemi del settore. Questo visione strategica si basa sulla convinzione che i “prodotti tipici” siano una risorsa per il mondo agricolo. E’ proprio così? Se lo chiedono numerosi esperti chiamati a confrontarsi in un convegno dal titolo “I prodotti tipici tra concreta opportunità e rassicurante illusione”. L’appuntamento è per sabato 3 febbraio, alle ore 9.15, presso l’Aula Magna Manodori del complesso universitario Palazzo Dossetti (via Allegri 9) a Reggio Emilia.

 

L’incontro,, che gode del patrocinio di Unimore è promosso dalla Società Agraria di Reggio Emilia, con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Unibo e la collaborazione della Confraternita Aceto balsamico tradizionale Matilde di Canossa.

L’Italia vanta un numero considerevole di specialità regionali tipiche riconosciute e queste rappresentano spesso una rassicurante illusione di qualità per il consumatore e una concreta opportunità per il produttore. Ma, il paradosso è che i prodotti tipici costano di più al consumatore e non portano, quasi mai, maggior reddito al produttore.

“I prodotti tipici – sostiene il prof. Paolo Giudici, docente di microbiologia degli alimenti fermentati a Unimore – rappresentano certamente un patrimonio culturale e identitario del nostro Paese. Con questo convegno vorremmo approfondire l’argomento sotto vari punti di vista, dalle politiche europee al rapporto tra innovazione e tradizione, alla redditività, guardando a chi guadagna veramente coi prodotti tipici. Il successo del racconto sui cibi tipici è di facile constatazione ed è sotto gli occhi di tutti l’uso che ne viene fatto nelle strategie commerciali e nella presunta valorizzazione del territorio: percorsi eno-gastronomici in primis. Non è così immediata invece la spiegazione e la validità commerciale di politiche agricole basate sulla diversificazione e localizzazione esasperata. Inoltre, l’equazione prodotto tipico uguale qualità non è vera in assoluto, ma va dimostrata caso per caso a vantaggio di una corretta informazione del consumatore”.

Il convegno promette di suscitare un dibattito a tutto campo su questi temi, mettendo a confronto diverse voci del mondo accademico con i rappresentanti della Società Agraria di Reggio Emilia, prestigiosa fondazione che sviluppa la sua attività fin dall’ottocento.

Il programma della mattinata prevede alle ore 9.30 l’inizio dei lavori con il saluto di apertura della prof.ssa Daniela Quaglino, Direttrice del Dipartimento di Scienza della vita di Unimore, e l’introduzione di Anselmo Montermini, Presidente della Società Agraria di Reggio Emilia. Seguiranno le relazioni “Passato e futuro delle Denominazioni Protette: una politica di successo europea”, Leo Bertozzi, segretario nazionale dell’AICIG, “Il racconto delle Denominazioni Protette: le DP raccontano”, prof. Paolo Giudici (Unimore) “Innovazione/Tradizione: ossimoro o necessità?”,  prof.ssa Elisabetta Guerzoni (Unibo) “La redditività delle filiere delle Denominazioni Protette”, prof. Piero Nasuelli (Unibo) “La tutela penale dei prodotti tipici: opportunità o illusione?” prof. Francesco Diamanti e prof. Luigi Foffani di Unimore. La chiusura della mattinata è affidata ad Anselmo Montermini e il coordinamento dei lavori al giornalista Gianni Montanari.

 
















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