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A Modena e Reggio Emilia tutto pronto per la prima “laurea professionalizzante”: formerà super-periti in Ingegneria per l’Industria Intelligente

Lauree professionalizzanti al via. La ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, il 30 novembre scorso ha firmato il decreto che dà il via libera ai nuovi percorsi che debutteranno il prossimo anno accademico. Solo due mesi dopo a Modena sono già realtà.

Questo grazie alla sinergia tra l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Collegio dei Periti Industriali di Modena e di Reggio Emilia. Alcuni giorni fa è stata firmata la convenzione quadro definitiva che identifica i Collegi di Modena e Reggio Emilia come principali interlocutori tecnici in questo percorso: quelli di Modena e di Reggio Emilia sono tra i primi Collegi in Italia ad avere formalizzato un accordo con un Ateneo. Per il decollo si attende ora solamente l’approvazione da parte del MIUR. Così il territorio locale si dota di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante, così come avviene all’estero già da anni.

Gli Istituti Tecnici Superiori fino ad oggi rappresentavano l’unica possibilità di educazione post secondaria alternativa alla laurea tradizionale: la laurea professionalizzante è una risposta alla necessità dei giovani di potersi qualificare rapidamente e anche alla domanda di personale altamente preparato che viene da imprese e mondo delle professioni. Così gli Its continueranno a formare meccanici, tecnici ed esperti di officina superspecializzati mentre le università “sforneranno” super-periti industriali, chimici, esperti di agraria e agrotecnica, ma anche super-guide turistiche o esperti di cantieri e scavi archeologici.

Le Università ora possono attivare al massimo un corso di laurea di tipo professionalizzante per anno accademico da erogare in modalità tradizionale, dunque in presenza non on line, e il corso deve prevedere una parte di tirocinio formativo.

Il protocollo attuativo di questo primo corso di laurea sperimentale prevede per Unimore un progetto didattico in grado di avvicinare davvero gli studenti al mondo del lavoro. Si tratta della “Laurea professionalizzante in Ingegneria per l’Industria Intelligente”, un progetto didattico triennale inserito nella Classe di Laurea L9 (Ingegneria Industriale), che avrà sede presso il DISMI, Dipartimento di Scienze Metodi dell’Ingegneria di Reggio Emilia. L’obiettivo è la formazione di professionisti tecnici laureati ad alto profilo professionale in ingegneria industriale, che possano essere rapidamente inseriti negli uffici tecnici delle aziende, nelle attività libero professionali, negli studi professionali, o entrare direttamente in azienda per occuparsi di sviluppo prodotto e supporto al cliente, di ingegneria di produzione o di logistica. Fondamentale è la parte operativa: un terzo delle ore del percorso, cioè l’intero ultimo anno, saranno dedicate a un tirocinio “sul campo” da parte dello studente.

Unimore, attraverso una specifica ricerca, ha individuato quale prima necessità del nostro bacino imprenditoriale l’attivazione di un corso di ingegneria di produzione e logistica inerente lo sviluppo del prodotto e il supporto al cliente da proporre in questa prima fase nella sede di Reggio Emilia, dove ha sede “Ingegneria Meccatronica”.

Soddisfatto il vicepresidente del Collegio dei Periti Industriali di Modena Carlo Alberto Bertelli, referente per i rapporti con l’Università: “Volevo ringraziare innanzi tutto il rettore Andrisano per il supporto in questi 14 mesi di contatti continui fra noi e il dipartimento di ingegneria; l’istituzione di questo corso è un ulteriore passo verso quella rivoluzione auspicata dal nostro congresso a Roma nel 2014 nel quale si scelse la difficile strada dell’elevazione del titolo di studio per l’iscrizione al nostro albo e il raggiungimento obbligatorio di quel EQF6 che ci permette in Europa di continuare ad essere professione intelluettuale. Dal 2021 chi si vorrà iscrivere all’Ordine dovrà essere in possesso di una laurea triennale che ora potrà essere quella professionalizzante, come da tempo è in Francia e Germania. Abbiamo coadiuvato UNIMORE alla realizzazione del piano di studi di questo corso prototipo che vede finalmente – in questo caso attraverso il nostro intervento diretto – materie quali “Conoscenza delle normative sulla sicurezza negli ambienti di lavoro”, “Conoscenza normative di prevenzione incendi per le strutture e immobili e attrezzature tecnologiche” e anche “Grammatica e sintassi della lingua inglese per termini tecnici dell’ingegneria”. Il terzo ed ultimo anno sarà dedicato all’inserimento on the job degli studenti: chi vorrà diventare Perito industriale Laureato potrà esercitare il suo tirocinio per 60 CFU presso uno studio professionale di un nostro collega e tale periodo verrà considerato a tutti gli effetti valido per l’ammissione all’esame di stato ai fini dell’iscrizione al nostro albo. Il numero iniziale degli studenti a cui sarà permesso affrontare questo percorso non fa tremare i polsi ma è l’inizio di un nuovo percorso che finalmente avvicina imprese del territorio e giovani con aspirazioni alla tecnica ingegneristica pratica”.
















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