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Tutti i numeri della scuola reggiana

Popolazione scolastica in calo per il quinto anno consecutivo, con una flessione che per la prima volta interessa anche le elementari (-0,9%) coinvolgendo tutti i gradi con la sola eccezione delle medie (+0,5%) per un totale di 82.155 iscritti, 1.091 (l’1,3%) in meno rispetto al precedente anno. E’ quanto emerge dall’ultimo Annuario della Scuola reggiana, l’importante pubblicazione curata dal professor Luciano Bonacini e da Silvia Ballabeni per la Provincia e l’Ufficio scolastico regionale (ex Provveditorato agli studi) che da ben 24 anni fornisce  a tutti gli operatori della scuola, in modo esauriente e dettagliato, un quadro informativo quantitativo e qualitativo del sistema educativo provinciale.

“Un calo frutto in particolare di due fattori: da un lato la denatalità, dall’altro anche una dinamica diversa rispetto al passato per quanto riguarda la mobilità delle persone, con molti stranieri che arrivano, ma poi magari ripartono per cercare altrove maggiori opportunità”, ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, presentando questa mattina  l’Annuario insieme alla vice Ilenia Malavasi, ai due curatori, al dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale di Reggio Emilia Mario Maria Nanni, alla dirigente del Servizio Programmazione scolastica e Diritto allo studio della Provincia Anna Campeol e a Luciano Rondanini, già Dirigente tecnico del Miur.

“Uno strumento valido e pressoché unico in Italia la cui sopravvivenza, al pari dell’altrettanto prezioso Salone dell’orientamento, non appariva scontata dopo il riordino istituzionale che nel 2014 ha coinvolto le Province, ma che è stato possibile confermare grazie agli sforzi e ai sacrifici del nostro Servizio”, ha tenuto a sottolineare il presidente prima di soffermarsi su alcuni tra i tanti  spunti di riflessione offerti dalla pubblicazione. “Partendo dai nidi, dove la nostra percentuale di copertura del 29,3% è più del doppio di quella nazionale, e dalle scuole dell’infanzia,  dove rimane significativo l’apporto del settore privato che accoglie il 44% dei bambini; per arrivare alle primarie, dove continua a crescere il tempo pieno, oggi frequentato da 8.701 alunni con una percentuale che nell’ultimo decennio è passata dal 22,8 al 34,5%  per effetto del numero sempre maggiore di famiglie che compiono questa scelta sia come opzione educativa difforme, sia come supporto sociale, fino a Unimore, con una ulteriore crescita di iscritti del 9,8% che avvalora l’esperienza universitaria reggiana – ha detto Manghi –  Ma, soprattutto, la scuola reggiana si conferma una scuola inclusiva, con 2.403 diversamente abili, 86 in più, che frequentano dalle primarie alle secondarie di secondo grado e una percentuale di stranieri che, seppur in calo per il quarto anno consecutivo, resta comunque del 16%: una comunità accoglie si nota anche da questo”.

La vicepresidente con delega all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, dopo aver ricordato “i 20 milioni assegnati dal Ministero alla Regione Emilia-Romagna per garantire la qualità del sistema integrato dell’infanzia, ma anche per abbattere le liste di attesa e agevolare politiche tariffarie”, ha evidenziato “la suddivisione che continua ad essere più equa, rispetto a percentuali nazionali che privilegiano in maniera netta l’area liceale, per quanto riguarda gli istituti superiori, con i licei (38,1% di iscritti) che precedono di poco i tecnici (33,5%), mentre i professionale registrano comunque un lusinghiero 28,4%”. Dopo aver  sottolineato i risultati positivi dell’istituto tecnico superiore di meccatronica, “92 per cento di alunni degli ultimi tre anni già occupati, a conferma di come funzioni bene questa scuola altamente professionalizzante grazie anche a  ore curriculari in azienda e docenti esterni”, la vicepresidente Malavasi ha quindi illustrato i primi dati dell’Annuario relativi all’alternanza scuola-lavoro: “Una novità introdotta dalla Legge 107 del 2015 che in realtà, da noi, è praticata già dal 1987 grazie a un rapporto molto stretto tra mondo della scuola e imprese del territorio: anche per questo, l’alternanza ha coinvolto lo scorso anno ben 4.000 studenti reggiani accolti nell’83,6% dei casi da aziende, rispetto a percentuali che in regione e in Italia si fermano rispettivamente al 65,8 e al 59,7%”.

Il professor Luciano Bonacini si è soffermato sui risultati scolastici, che oltre a confermare “la maggiore brillantezza delle femmine rispetto ai maschi offrono in particolare due spunti di riflessione riguardanti le superiori:  la preoccupante percentuale, 22% in linea col dato nazionale, di respinti al primo anno e, per quanto riguarda gli stranieri, il fatto che il loro tasso di insuccesso non abbia subito grosse variazioni, dal 28,5 al 26,8%, nonostante negli ultimi otto anni la percentuale di studenti nati in Italia sia aumentata dal 13% al 36,6%”.

Parole di elogio per “questa preziosa pubblicazione che rappresenta un unicum non solo a livello regionale” sono state espresse dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale XI Reggio Emilia Mario Maria Nanni: “Grazie agli sforzi e all’attenzione della Provincia   è possibile riflettere sulla realtà di una scuola, quella reggiana, che oltre ad essere di buona qualità in ogni settore, si dimostra anche molto legata al suo territorio, come confermano i dati dell’alternanza, ma anche in grado, grazie a una positiva azione di orientamento, di ridistribuire gli iscritti alle superiori in maniera significativamente diversa rispetto al resto d’Italia, con un riequilibrio di grande positività”.

Luciano Rondanini, già dirigente tecnico del Miur, dopo aver sottolineato i “cospicui investimenti che, nel settore 0-6 anni, andranno a migliorare il sistema, ma anche ad abbattere in alcuni le rette”, ha volto lo sguardo al futuro e all’ulteriore lavoro che attende i curatori dell’Annuario a partire dal prossimo anno “in seguito alla importante novità che sarà introdotta nelle secondarie di primo grado, dove con la prova in italiano, matematica e inglese che sarà effettuata in aprile per la prima volta un ente esterno, l’Invalsi, non si limiterà a rilevare le competenze degli alunni, ma a certificarle, visto che la prova sarà indispensabile per accedere all’esame di licenza media”.

 

L’Annuario in sintesi 

Già da ventiquattro anni la Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale – Ufficio XI – Reggio Emilia, mette a disposizione del mondo della scuola e delle istituzioni l’Annuario della scuola reggiana, una pubblicazione che, in modo esauriente e dettagliato, presenta con cadenza annuale un quadro informativo sia quantitativo che qualitativo del sistema scolastico provinciale.

I dati – raccolti dai curatori dell’Annuario Luciano Bonacini e Silvia Ballabeni – registrano un complessivo calo della popolazione scolastica: il numero degli studenti reggiani si attesta a 82.155 unità, 1.091 alunni in meno rispetto all’anno scolastico 2016/17. Nelle scuole statali, la diminuzione è dell’1,2% nella scuola primaria (elementari) e dell’1,9% nella scuola secondaria di II grado (medie), mentre nella scuola secondaria di I grado (superiori) si è registrato un aumento dello 0,7%. Nel segmento 0-6 anni si conferma per il quinto anno consecutivo un calo di iscritti, che passano da 4.338 a 4.262 nei servizi per la prima infanzia e da 14.124 a 13.649 nella scuola dell’infanzia.

Per quanto riguarda in particolare gli istituti superiori, nel 2017/18 gli iscritti alle prime classi nell’area liceale sono il 38,1% (+2,7%), segue l’area tecnica, che si attesta al 33,5% (-0,8%), infine quella professionale, i cui iscritti sono il 28,4% (-1,9%).

Dalle pagine dell’Annuario emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano, che si conferma come inclusivo ed accogliente, con una presenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica delle scuole statali (9.920 pari al 16% (percentuale significativa anche se in leggero calo rispetto all’anno precedente a conferma del trend decrescente iniziato dopo il picco del 17,2% toccato nell’anno scolastico 2013-14), di cui il 67,7% sono nati in Italia.

Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (il 3,7% sul totale degli alunni) ed in continua crescita alle superiori, a riprova della tendenza al prolungamento degli studi.

I risultati scolastici del 2016/17 alle medie sono invariati rispetto allo scorso anno (2,3% di  alunni respinti), mentre alle superiori i risultati complessivi sono migliorati rispetto all’anno scolastico precedente. La percentuale di alunni respinti è infatti del 12,5% (-1% rispetto allo scorso anno): in dettaglio, nel primo biennio, che rappresenta il passaggio più difficile dell’intero percorso scolastico, è il 17,8% (-1,1%), nel triennio è il 7,8% (-0,9%).

Una sezione della pubblicazione è inoltre dedicata ad un focus sull’Alternanza scuola-lavoro, introdotta dalla legge 107/2015, nel suo primo anno di attuazione. In provincia di Reggio Emilia l’alternanza viene in realtà realizzata ormai da trent’anni; questo ha permesso una sollecita risposta a fronte delle novità portate dalla legge 107 sia da parte delle scuole, che hanno attivato percorsi di alternanza coinvolgendo tutte le classi terze, sia da parte del tessuto di piccole e medie imprese reggiane. Sono infatti più di 2.000 le strutture che nell’anno scolastico 2015/16 hanno ospitato studenti in Alternanza scuola-lavoro, di cui l’83,6% sono imprese e di queste circa il 60% sono piccole imprese con meno di 10 addetti.

L’Annuario, che viene distribuito gratuitamente ai numerosi soggetti che operano nel sistema d’istruzione del territorio provinciale e regionale, può anche essere scaricato in formato pdf dal sito della Provincia di Reggio Emilia (www.provincia.re.it) nella sezione “Scuola e Università”.
















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