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Pezzani (Cisl Fp ER): “Inaccettabile e incostituzionale il ritardo con cui viene erogato il TFR dei lavoratori pubblici”

“E’ inconcepibile che i Tfr dei dipendenti pubblici vengano erogati dopo due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, con un netto ritardo rispetto al settore privato”. E’quanto~ha affermato Roberto Pezzani,~segretario generale regionale della Cisl Fp, nel lanciare in Emilia-Romagna una petizione nazionale online, ideata dal segretario nazionale~Maurizio Petriccioli~e basata su una raccolta di firme virtuali ( http://bit.ly/2BqILT2 ). Firme (sono oltre 14mila quelle raccolte in pochi giorni a livello nazionale) con l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare politica e opinione pubblica su questa delicata tematica.

Difatti, per i lavoratori del pubblico impiego, a seconda dei motivi della cessazione del rapporto di lavoro, la legge stabilisce che l’erogazione del trattamento vada da un minimo di 105 giorni, in caso di decesso o inabilità del lavoratore, ad un massimo di oltre 2 anni per una serie di casi tra i quali la pensione anticipata. Altre tempistiche, invece, per i lavoratori del settore privato: il TFR nel Terziario deve essere erogato entro 30 giorni, se invece si appartiene alla categoria del commercio, i tempi si allungano di quindici giorni, stabilendo il pagamento entro 45 giorni.

Una raccolta firme che la Cisl Fp sta affiancando a una serie di cause presentate ai tribunali del lavoro in tutta Italia, con l’obiettivo di portare all’attenzione della Corte costituzionale il caso delle liquidazioni dei lavoratori pubblici e quindi ottenere un pronunciamento della stessa Corte su una normativa che nega il principio di eguaglianza degli articoli 2 e 36 della Costituzione.

“È necessario rimettere mano a norme sbagliate che creano una disparità illogica e inaccettabile, anche perché parliamo di risorse economiche che i lavoratori hanno accantonato durante la propria vita lavorativa. Sono una parte della loro retribuzione, ed è inconcepibile che debbano aspettare tanto, ancor più se si considera che gli strali della crisi da cui stiamo faticosamente uscendo sono ancora tanti e tante sono purtroppo le famiglie in difficoltà”, ha rincarato la dose il dirigente Cisl.
















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