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Made in Italy: scatta l’obbligo di etichetta per pasta e riso

Con l’entrata in vigore dell’etichetta di origine obbligatoria della pasta e del riso usciranno dall’anonimato 1,5 milioni di quintali di grano ma anche 16mila quintali di riso prodotti a Modena. È quanto afferma Coldiretti Modena nel ricordare che scatta da oggi, 13 febbraio, l’etichettatura obbligatoria del riso e da domani, 14 febbraio, quello della pasta.

L’etichetta di origine obbligatoria che permette di conoscere l’origine del grano impiegato nella pasta e del riso – afferma Coldiretti Modena – mette fine all’inganno dei prodotti importati, spacciati per nazionali, in una situazione in cui un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero, come pure un pacco di riso su quattro senza che questo fosse fino ad ora indicato in etichetta.

“Si fa finalmente chiarezza – commenta il presidente di Coldiretti Modena Francesco Vincenzi –, i consumatori potranno fare acquisti consapevoli e sapere quello che portano sulla tavola. Per esempio potranno sapere se nella pasta che si sta acquistando è presente o meno grano canadese trattato in preraccolta con il glifosate, proibito sul grano italiano, o se il riso viene dai campi della Birmania sequestrati alla minoranza Rohingya, contro la quale è in atto una pulizia etnica.”

“Siamo soddisfatti – continua Vincenzi – anche perché questo è il risultato della guerra del grano lanciata da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza per difendere dal rischio di abbandono della coltivazione più diffusa in Italia.”.

Coldiretti, che ha organizzato il Pasta Day in occasione dell’entrata in vigore dei due decreti interministeriali sull’indicazione dell’origine obbligatoria del riso e del grano, ricorda che l’etichettatura è una scelta applaudita dal 96% dei consumatori che chiede venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine di tutti gli alimenti e confermata in Italia anche dal Tar del Lazio che ha precisato come sia “prevalente l’interesse pubblico ad informare i consumatori considerato anche l’esito delle consultazioni pubbliche circa l’importanza attribuita dai consumatori italiani alla conoscenza del Paese di origine e/o del luogo di provenienza dell’alimento e dell’ingrediente primario”.

L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine – precisa Coldiretti Modena – non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia del territorio. Secondo quanto previsto dal decreto le confezioni di pasta secca prodotte in Italia – spiega Coldiretti– dovranno d’ora in poi avere obbligatoriamente indicato in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura; se proviene o è stato molito in più paesi possono essere utilizzate, a seconda dei casi, le seguenti diciture: paesi UE, paesi NON UE, paesi UE E NON UE. Inoltre, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE”.

A Modena – ricorda Coldiretti– il provvedimento interessa oltre 3mila aziende che producono grano su una superficie di 23 mila ettari ma anche 250 ettari di riso localizzati nel comprensorio carpigiano dove permettono la presenza di, se pur poche, realtà aziendali significative.
















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