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Interventi ispettivi di Finanza ed Inps presso due società di Sassuolo e Vignola a contrasto dell’illecita fruizione di sgravi contributivi e del lavoro irregolare

Nell’ambito di un ampio progetto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’INPS per
il contrasto al fenomeno del “sommerso da lavoro” e delle irregolarità ad esso collegato,
i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza ed i funzionari dell’Istituto
Nazionale della Previdenza Sociale di Modena hanno effettuato due interventi ispettivi
congiunti nei confronti di altrettante società ubicate nei comuni di Sassuolo e Vignola.

I controlli sono stati eseguiti a seguito di una preliminare mirata attività di analisi di rischio
e coordinamento svolta dal Comando Regionale della Guardia di Finanza dell’Emilia
Romagna e dalla Direzione Regionale INPS. Tale attività di analisi, ulteriormente
implementata e valorizzata durante incontri tenuti tra le fiamme gialle ed i funzionari
INPS geminiani nel corso dei quali sono stati sviluppati gli elementi informativi raccolti a
livello locale, ha permesso di individuare due società, connotate da profili di rischio, verso
cui indirizzare l’attenzione operativa.
In particolare, nel corso del controllo effettuato nei confronti della società sassolese, i
finanzieri della Compagnia di Sassuolo e i funzionari I.N.P.S. hanno scoperto che la
stessa aveva impiegato nel corso del periodo oggetto di controllo oltre 50 dipendenti
presso numerose aziende del comprensorio ceramico e del Nord Italia, in completa
evasione d’imposta e senza versare i previsti contributi previdenziali ed assistenziali.
Nello specifico la società, pur assumendo dipendenti con regolari contratti di lavoro,
provvedeva ad emettere buste paga con importi irrisori e l’indicazione di ore lavorative
prestate sensibilmente inferiori rispetto a quelle effettive erogando, completamente in
nero, cospicui compensi, in alcuni casi fino a dieci volte più alti di quelli riportati solo
formalmente in busta paga. Con tale meccanismo la società versava contributi
previdenziali di importo esiguo e, apparendo formalmente in regola, riusciva ad ottenere
regolari certificazioni DURC, utili per accreditarsi presso le imprese committenti.
L’attività di controllo ha permesso di recuperare contributi previdenziali e assistenziali
per oltre € 250.000,00; di accertare l’impiego irregolare di 52 lavoratori, di cui 1
completamente in nero. Sono state, inoltre, contestate ritenute fiscali non operate e non
versate, a fronte dei compensi erogati “in nero”, per circa € 50.000 ed è stata recuperata
IVA liquidata ma mai versata dall’impresa alle casse dell’Erario per circa € 200.000,00.

Il controllo congiunto posto in essere dalle fiamme gialle della Tenenza di Vignola e
dagli ispettori I.N.P.S. nei confronti di una società cooperativa ha permesso, invece, di
individuare un insidioso meccanismo fraudolento perpetrato dalla stessa e finalizzato
all’indebito ottenimento dell’esonero contributivo previsto dalle Leggi n. 190/2014 e n.
208/2015 (leggi di stabilità 2015 e 2016), volte a favorire forme di occupazione stabile a
favore di lavoratori disoccupati. Tali disposizioni prevedono, infatti, quale meccanismo
premiale, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di
lavoro per l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato a condizione che gli stessi
non risultino essere stati assunti a tempo indeterminato nel corso dei sei mesi antecedenti.
I responsabili dell’illecito, proprio al fine di rispettare formalmente tale requisito, hanno
posto in essere una vera e propria operazione “elusiva”: in particolare, è stato fatto
figurare che 112 lavoratori, provenienti da un’altra cooperativa collegata dove svolgevano
attività lavorativa a tempo indeterminato, sono stati dapprima da questa licenziati per poi
essere, dopo un solo giorno di distacco, assunti, prima a tempo determinato (6 mesi) e
poi a tempo indeterminato, dalla cooperativa sottoposta a controllo, in modo tale da poter
creare artatamente le condizioni per poter usufruire, indebitamente, del regime
agevolativo.
L’attività di controllo si è conclusa con la denuncia alla Procura di Modena dei responsabili della cooperativa per l’ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche avendo ottenuto la cooperativa un indebito “risparmio” nel versamento dei contributi per oltre € 170.000 ed ha impedito che la società continuasse a fruire di tali sgravi per un ulteriore importo di circa € 1.000.000,00.
La successiva attività di indagine, coordinata dal Sost. Procuratore della Repubblica
dott.ssa Francesca Graziano, oltre alla denuncia anche della società per responsabilità
dipendente dai reati commessi dai suoi vertici ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, ha portato,
altresì, al sequestro (disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena) di disponibilità
finanziarie per circa € 175.000, costituenti il profitto illecito delle condotte delittuose
realizzate. Sono stati recuperati, inoltre, i contributi afferenti alle maggiori ore lavorative
effettuate dai dipendenti ma non dichiarate ed irrogate le relative sanzioni per complessivi € 66.000 ed è stata accertata l’illecita somministrazione di manodopera da parte della società con l’irrogazione di una sanzione per circa € 22.000.
Le attività condotte confermano la trasversalità dell’azione di contrasto alla criminalità in tutte le sue espressioni (ed allo stesso tempo la trasversalità dell’azione di tutela) posta in essere dalla Guardia di Finanza e sono la concreta espressione della sempre più marcata connotazione sociale del ruolo di polizia economico finanziaria esercitato dal Corpo. Quindi, non solo contrasto all’impiego irregolare dei lavoratori, repressione delle frodi (truffe) perpetrate in danno delle casse dello Stato e accertamento di violazioni connesse a forme di evasione fiscale; ma anche e soprattutto tutela della collettività: delle imprese oneste che operano nella piena e completa osservanza della legge; degli stessi lavoratori occupati in maniera irregolare sprovvisti in tal modo delle dovute coperture contributive e fiscali; degli importanti scopi sociali ed economici perseguiti dal Legislatore con gli strumenti predisposti per sostenere ed incentivare l’occupazione (evitando che gli stessi vengano utilizzati da soggetti non aventi realmente titolo) nonché della leale e sana concorrenza tra i player commerciali operanti nello stesso mercato di riferimento.
















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