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Licenziamento illegittimo ad Sgp, il sindaco risponde a Barbieri (Sassuolo 2020)

Risposta integrale del Sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni all’interrogazione del Consigliere Comunale Giorgio Barbieri (Sassuolo 2020), avente ad oggetto “Licenziamento illegittimo ad Sgp” discussa ieri sera nel corso del Consiglio Comunale.

“Nel rispondere all’interrogazione, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni.  Prima di tutto ritengo che sia il Tribunale del Lavoro e non il Consiglio Comunale il luogo più opportuno per discutere di un fatto increscioso come quello successo in SGP.

Sento poi di dover commentare l’affermazione del Consigliere Barbieri quando dice “Inoltre esistono precedenti di dipendenti di SGP e del Comune con comportamenti ben più gravi e reiterati di questo”. Non sono a conoscenza di altri fatti a cui il consigliere fa riferimento, ma lo invito a denunciare alle autorità competenti i fatti di cui parla.

Detto questo, passo alle risposte:

Domanda: Quali sono le azioni che il Comune e il Sindaco metteranno in atto per evitare che casi simili si possano ripetere?

Risposta: Premesso che, sulla base del principio generale della separazione fra potere politico e potere gestionale, né il Sindaco, né l’Assessore al personale del Comune di Sassuolo hanno competenza diretta sull’amministrazione del rapporto dei dipendenti comunali, e maggiore ragione dei dipendenti della  Sassuolo Gestioni Patrimoniali, competenza che invece spetta esclusivamente agli organi di vertice della società. Per rispondere puntualmente alla domanda, occorre chiarire a cosa di riferisce il consigliere. Se egli intendeva che i casi accaduti e che non devono più ripetersi siano quelli “al limite del mobbing” riteniamo che tali casi non si siano verificati come peraltro confermato dall’ordinanza del Giudice del lavoro il quale ha ritenuto non proporzionata la sanzione.

Ritengo utile ricordare che il clamore dei fatti di cronaca “c.d. furbetti del cartellino”, che tanto sdegno hanno creato nell’opinione pubblica, hanno indotto il legislatore a inasprire le sanzioni per tali comportamenti fino a giungere al licenziamento senza preavviso nel caso tale comportamento sia posto in essere da pubblici dipendenti.

Le norme civilistiche cui è soggetta la società per espresso dettato normativo (art.19 del D.Lgs.175/2016 TUSPP) sostanzialmente non si discostano dalle norme sopra citate, confermando, come da ampia giurisprudenza, che la condotta fraudolenta da parte del dipendente è idonea a ledere in modo irrimediabile il vincolo fiduciario caratterizzante il rapporto di lavoro fra le parti

Se invece il consigliere si riferiva all’allontanamento dei dipendenti dal luogo di lavoro senza permesso e senza le necessarie timbrature del cartellino si precisa che sia Il Comune che la Società, si sono dotati di codice di comportamento e di codice etico al cui rispetto sono tenuti tutti i dipendenti, i quali sono stati adeguatamente portati a conoscenza di tali atti. Sul puntuale rispetto di tali regole vengono effettuati regolari controlli e su tale strada si intende proseguire.

Domanda: Quali sono le azioni di rivalsa che si intendono attivare per tutelare la SGP nei confronti di comportamenti eccessivi all’interno della società, che procureranno anche danno erariale?

Risposta: L’amministrazione non ha attivato alcuna azione di rivalsa nei confronti di alcuno degli attori di tutta la vicenda. L’ordinanza, che pure ha riconosciuto e stigmatizzato come non corretto il comportamento della dipendente, è stata oggetto di ricorso e che quindi il giudizio è ancora pendente. Pertanto ogni considerazione in merito è rinviata alla conclusione del procedimento giudiziario.

Domanda: E’ previsto un ricorso in appello a tale ordinanza e quanto costerà a SGP?

Risposta: Come già detto precedentemente è stato presentato il ricorso che comporta spese legali di parte per un compenso di €.3.000,00 oltre IVA.

Domanda: cosa ne pensa il Sindaco di un reintegro della dipendente in tempi brevi, secondo i principi di solidarietà da lui sempre auspicati?

Risposta: Come già precisato in precedenza, sulla base del principio generale della separazione fra potere politico e potere gestionale, gli organi politici del Comune di Sassuolo non hanno competenza diretta sulla gestione del rapporto di lavoro dei dipendenti della Sassuolo Gestioni Patrimoniali. Inoltre nell’ordinanza citata dal consigliere non è previsto il reintegro.

Mi preme fare la seguente precisazione: non risponde al vero il fatto che il sottoscritto si sia disinteressato della questione, tanto è vero che, anche, a seguito dell’ interessamento mio  e del Sindacato l’Amministratore Unico di SGP ha avanzato alla dipendente una proposta di composizione della controversia che prevedeva una sanzione inferiore al licenziamento, ma ha ricevuto dalla stessa dipendente il rifiuto ad accettare la proposta”.
















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