Non aveva accettato la fine del matrimonio e per questo si è trasformato in un vero e proprio incubo per l’ex moglie, compiendo una serie di gravi e reiterate condotte delittuose al culmine delle quali nell’ottobre del 2017 era finito in manette. Un comportamento ossessivo tradottosi in insistenti telefonate, messaggi, appostamenti sotto casa e pedinamenti, sfociati, in una circostanza, in una violenza sessuale. Per questi fatti un 38enne di Sant’Ilario d’Enza è stato condannato il 7 marzo scorso a 2 anni e 8 mesi con l’applicazione della misura del divieto di avvicinamento, che pare non sia servita a mitigare la condotta alla luce di quanto avvenuto il giorno della liberazione.
L’uomo ha contattato l’ex moglie insultandola e riferendole che avrebbe portato il figlio dalla nonna. La donna quindi è andata dalla mamma venendo avvicinata dall’ex marito che l’ha picchiata cagionandole 5 giorni di prognosi. Insieme alla donna si trovava l’attuale compagno che a sua volta veniva colpito con pugni in faccia (7 giorni di prognosi). Non pago minacciava anche il fratello dell’ex moglie intervenuto in difesa della sorella. Una brutale aggressione quella posta in essere dal 38enne che non ha mai smesso di minacciare di morte ed offendere pesantemente l’ex moglie. Condotte violente quelle dell’uomo, peraltro commesse davanti al figlio di 8 anni. I carabinieri di Sant’Ilario d’Enza informati dalla vittima relazionavano a Procura reggiana che, condividendo con l’attività investigativa e di riscontro dei militari, chiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione della custodia cautelare in carcere in sostituzione della misura del divieto di avvicinamento, violata dall’interessato. Ieri i carabinieri ricevuto il provvedimento vi davano esecuzione arrestando l’uomo.
