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Codacons presenta alla Regione un progetto per curare i cittadini ludopatici

Il Codacons ha presentato alla Regione Emilia Romagna un progetto per la cura della ludopatia sul territorio, finalizzato a fornire un supporto concreto ai tanti cittadini che hanno sviluppato negli ultimi anni forme di dipendenza da gioco.

I numeri relativi all’Emilia Romagna non lasciano spazio all’immaginazione: in base ai report ufficiali in regione la spesa per il gioco sfiora i 6 miliardi di euro, in forte crescita rispetto al passato – spiega il Codacons – Assieme alla crescita dei soldi spesi in slot, videopoker e lotterie varie, è aumentato il numero dei giocatori problematici, quelli cioè che presentano forme di dipendenza più o meno gravi, e dei giovani che si avvicinano pericolosamente al gioco d’azzardo: in base agli ultimi dati del Cnr il 13,2% dei giovani (15-19enni che hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno) presenta profili di rischio, mentre il 5,3% è a tutti gli effetti “problematico”.

Il Codacons, in collaborazione con la S.I.I.Pa.C Lazio Onlus e Associazione Articolo 32-97, ha dunque presentato un progetto alla Regione Emilia Romagna finalizzato a curare i malati da gioco attraverso l’Onoterapia, ossia l’utilizzo di asini come forma di pet-therapy.

“Il giocatore d’azzardo patologico è nella maggioranza dei casi un individuo che ha perso il piacere di relazionarsi con gli altri, ha spesso problemi sociali e familiari e si trova in una condizione di solitudine – spiega il Codacons nel progetto – L’onoterapia per le sue proprietà terapeutiche e per la caratteristica forma di comunicazione che si instaura tra l’utente, l’operatore e l’asino, può essere un grande supporto per il giocatore patologico nel suo obiettivo di riconquista dell’autostima e del riconoscimento sociale. L’asino con le sue caratteristiche etologiche, fisiche, comportamentali e simboliche rappresenta un facilitatore alla Relazione, e la relazione con l’asino è il mezzo, lo strumento della terapia.  La qualità più importante e riconosciuta dell’onoterapia rispetto ad altre terapie più tradizionali risiede infatti nel ruolo attivo del paziente, che viene continuamente stimolato e motivato dall’interazione con l’asino. Nel giocatore la capacità di accudimento e l’immediato riscontro dell’influenza del suo ruolo possono rilevarsi importanti ausili terapeutici, soprattutto nell’ottica della co-terapia, un metodo di cura che opera in sinergia con le terapie tradizionali”.

Le procedure già avviate dalla Regione per l’assegnazione dei fondi del Ministero della salute nell’ambito del Piano d’azione regionale contro la ludopatia non hanno più valore perché, come noto, sono state annullate dal Tar del Lazio – spiega il Codacons – Abbiamo quindi chiesto all’amministrazione di modificare il proprio Piano individuando enti e progetti, come quello del Codacons, realmente tesi ad aiutare i ludopatici e non certo finalizzati a spartire fondi pubblici in modo arbitrario ed iniquo come successo in passato, pena un nuovo ricorso al Tar – conclude l’associazione.

 
















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