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Modena, Muzzarelli: il CPR non può essere un carcere, tantomeno militare

“Attendo con piacere il ministro Salvini a Modena, sarà l’occasione anche per un chiarimento, di principio e di merito, su quanto affermato oggi dal ministro relativamente ai 30 nuovi arrivi di personale delle Forze Armate per i servizi di vigilanza al Centro di Permanenza per i Rimpatri”. È quanto afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli relativamente alle dichiarazioni del Ministro dell’Interno Matteo Salvini in merito a una sua prossima visita a Modena.

“Le nostre condizioni per l’apertura di un Cpr a Modena – ha continuato il sindaco – sono note: da quelle di principio, come il rispetto dei diritti umani e il loro controllo da parte delle istituzioni locali, a quelle di merito, come la necessità di personale aggiuntivo professionalmente formato per le esigenze del Centro, che non distolga nessuno dai compiti di sicurezza della città. E il Centro non può certo essere un carcere, tantomeno un carcere militare”, ha sottolineato Muzzarelli.

“Chiederemo quindi al Ministro dell’Interno le risposte mancanti – ha aggiunto – e attendiamo nel frattempo che arrivino a Modena le risorse di polizia che abbiamo letto essere previste nei Piani Nazionali per la Sicurezza”.
















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