La Polizia provinciale di Bologna ha pubblicato una breve guida utile per chi, soprattutto in questo periodo, ama passeggiare sul nostro appennino. Undici pagine per spiegare attraverso immagini e descrizioni dettagliate come distinguere una vipera da un altro serpente non velenoso e come riconoscerne il morso. La guida fornisce inoltreĀ alcuni consigli utili sui comportamenti da evitare in campagna e le indicazioni da seguire in caso di morso di vipera.
Le specie di serpenti presenti in Italia sono 23 di cui solo 4 sono pericolose per l’uomo perchĆ© possono procurare un morso velenoso, nella guida sono descritte le specie che popolano il territorio bolognese, dalla forma, alle dimensioni, dai colori alle abitudini alimentari.
La Vipera comune o aspideĀ ĆØ presente esclusivamente nell’area appenninica e frequenta tendenzialmente ambienti aridi come pendii aperti e asciutti ma di puĆ² trovare anche in zone umide ad alta quota. Gli adulti raggiungono fino a 60 cm, occasionalmente 75 cm, il loro corpo ĆØ pesante (anche se piĆ¹ slanciato rispetto ad altre specie di vipera), la coda ĆØ corta, e la testa larga di forma triangolare, il muso si presenta rivolto all’insĆ¹ e lāocchio piccolo con pupilla verticale. Si muove con movimenti lenti e manca di aggressivitĆ ; morde solamente se infastidita o accidentalmente calpestata.
In caso di morso di vipera, riconoscibile dal segno di due forellini distanziati di circa 6-8 mm, circondati da un alone rosso, da cui fuoriesce sangue misto a siero, la guida consiglia di:
- mantenere la calma per evitare un’accelerazione del flusso sanguigno che faciliterebbe la propagazione del veleno;
- fasciare ed immobilizzare la zona o l’arto colpito, come si farebbe nel caso di una frattura, ma non bloccare la circolazione sanguigna;
- disinfettare il punto morsicato;
- andare al piĆ¹ presto da un medico o in ospedale, dove spiegheremo l’accaduto.
Questi invece i comportamenti da evitare:
- tagliare o cauterizzare la ferita;
- applicare ghiaccio o succhiare la zona morsicata;
- somministrare un siero antiofidico; 4) fare un laccio emostatico;
- agitarsi, far sforzo fisico e ingerire alcoolici.