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Qualità dell’aria, le nuove misure in campo a Bologna

Con l’autunno tornano le misure per la tutela e il risanamento della qualità dell’aria. Dal 1° ottobre 2018 al 31 marzo 2019 il Comune di Bologna, nell’ambito del PAIR “Piano Area Integrato Regionale 2020”, metterà in campo un complesso di provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico e in particolare per la riduzione delle concentrazioni di PM 10 nell’aria. I primi provvedimenti sono contenuti in una ordinanza del Settore Mobilità sostenibile e infrastrutture, e agiscono sulla limitazione alla circolazione di veicoli inquinanti.

Una seconda ordinanza, in via di pubblicazione da parte del Settore Ambiente, riguarderà invece i generatori di calore alimentati a biomasse. Quest’ultima ordinanza stabilisce, in particolare, che negli immobili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento è vietato l’utilizzo di caminetti e di impianti a legna o pellet con prestazione inferiore a “2 stelle”; e che nei generatori di calore a pellet deve comunque essere usato pellet certificato.

“Quest’anno l’Amministrazione ha deciso di dare un segnale più forte e diverso rispetto agli anni precedenti prevedendo 6 domeniche super ecologiche di blocco totale del traffico, ma con la possibilità di usare tutto il giorno un unico biglietto urbano del trasporto pubblico – spiegano Irene Priolo e Valentina Orioli, assessori comunali rispettivamente alle Politiche per la Mobilità e all’Ambiente – e potrà essere anche l’occasione per sperimentare i nuovi servizi di car sharing. Stiamo lavorando anche a un accordo con Mobike per una scontistica sul servizio di bike sharing. In sostanza non una scelta semplice e scontata, ma facilitata dalla possibilità di avere servizi di trasporto pubblici agevolati e servizi complementari aggiuntivi. Stiamo anche per avviare un confronto con il Laboratorio Aria per mettere in campo durante quelle giornate iniziative di sensibilizzazione. Bologna si è sempre distinta per il suo civismo e saprà farsi bandiera anche in questa battaglia per l’ambiente, che riguarda la salute di tutti e una migliore qualità della vita”.

Per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione, dall’1 ottobre 2018 al 31 marzo 2019, in tutta la città, nella fascia oraria dalle 8.30 alle 18.30, dal lunedì al venerdì, non potranno circolare veicoli a motore eccetto:
– Quelli a benzina omologati euro 2 o successive.
– Quelli a diesel categorie M1, M2, M3, N1, N2, N3 omologati Euro 5 o successive.
– Ciclomotori e motocicli omologati Euro 1 o successive.
Il provvedimento non si attua nelle giornate festive del 4 ottobre 2018, 1 novembre 2018, 25 e 26 dicembre 2018, 1 gennaio 2019.

Previste inoltre misure emergenziali attuabili esclusivamente a seguito delle verifiche effettuate da ARPAE. Se tali verifiche evidenziano, nel Comune di Bologna o in un comune dell’area metropolitana con popolazione superiore a 30.000 abitanti, il superamento continuativo per 4 giorni del valore limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di PM10, nel periodo di riferimento e nella fascia oraria dalle 8.30 alle 18.30 è previsto il blocco della circolazione per tutti i veicoli a motore, fatta eccezione per:
– Quelli a benzina omologati Euro 2 o successive.
– Quelli a diesel categorie M1, M2, M3, N1, N2, N3 omologati Euro 5 o successive.
– Ciclomotori e motocicli omologati Euro 1 o successive.

Per la città di Bologna i divieti di circolazione sono gli stessi in vigore dal lunedì al venerdì nel periodo indicato dall’ordinanza.
Le misure emergenziali riguardano in particolare i generatori di calore. Dopo i 4 giorni consecutivi di superamento delle PM10 si attivano le seguenti misure emergenziali ulteriori: negli immobili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento è vietato l’uso anche degli impianti a biomassa “3 stelle”; la temperatura dei luoghi riscaldati va abbassata a 19° ed è vietato bruciare all’aperto rami o sterpaglie.
Queste misure nascono dai fattori di emissione forniti da ARPAE sulle biomasse legnose da cui si evince che un caminetto acceso emette polveri come 4.000 caldaie a gas.

Nel caso in cui i giorni di controllo e di emissione dell’eventuale ordinanza di attivazione delle misure emergenziali ricadano in giornate festive, il giorno di controllo e di decorrenza delle ulteriori limitazioni vengono rimandati al primo giorno successivo non festivo, sabato escluso.

ARPAE provvederà inoltre a effettuare delle proiezioni su base statistica che permettano, in caso di previsioni meteorologiche e di qualità dell’aria favorevoli alla riduzione delle concentrazioni in aria di PM10, di non attivare le misure emergenziali nonostante i 4 giorni di superamento consecutivi. Nel caso gli sforamenti si protraggano per oltre 10 giorni scatteranno ulteriori provvedimenti inerenti i generatori di calore.

Possono sempre circolare, nonostante i divieti suddetti, gli autoveicoli con almeno tre persone a bordo (car-pooling) se omologate a quatto o più posti, oppure con almeno 2 persone a bordo se omologati a 2/3 posti. Possono altresì circolare i veicoli elettrici o ibridi dotati di motore elettrico, quelli funzionanti a metano o GPL, quelli a servizio del trasporto pubblico e tutta una serie di veicoli di emergenza e soccorso indicata nel dettaglio nell’ordinanza, insieme alle altre fattispecie.

Provvedimenti di limitazione della circolazione sono previsti anche per sei domeniche del periodo indicato dall’ordinanza: il 28 ottobre, l’11 novembre e il 2 dicembre 2018; il 13 gennaio, il 3 febbraio e il 3 marzo 2019. In queste domeniche, nella fascia oraria dalle 9 alle 18, il divieto di circolazione riguarda tutti i veicoli a motore eccetto quelli a trazione esclusivamente elettrica. Non potranno invece circolare i mezzi ibridi, né quelli funzionanti a metano o GPL.
In queste domeniche possono sempre circolare gli autoveicoli con almeno tre persone a bordo (car-pooling) se omologati con quattro o più posti oppure con almeno 2 persone a bordo se omologati a 2/3 posti, gli automezzi a servizio del trasporto pubblico, i veicoli del car-sharing, veicoli a servizio di invalidi e tutta una serie di veicoli di emergenza e soccorso indicata nel dettaglio nell’ordinanza, insieme alle altre fattispecie.
Per queste domeniche, grazie alla collaborazione con TPER, il biglietto urbano del bus avrà valenza giornaliera.

Le limitazioni alla circolazione nel periodo di validità dell’ordinanza non comprendono alcune delle principali vie di collegamento della città con l’area metropolitana, come ad esempio la tangenziale e il raccordo tangenziale/Borgo Panigale, le vie che dagli svincoli della tangenziale e dell’autostrada portano ai parcheggi scambiatori della città, all’ingresso “Kiss and Ride” delle Stazione Alta Velocità, all’Aeroporto Marconi, e altri elencati nel dettaglio nell’ordinanza.

Nel territorio metropolitano le limitazioni del PAIR riguardano i 10 Comuni del cosiddetto agglomerato urbano di Bologna (Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena e Zola Predosa) oltre a Bologna e Imola.
Oggi il Consigliere metropolitano delegato alla Mobilità Sostenibile, Marco Monesi, ha scritto ai sindaci di questi Comuni per proporre che le “domeniche ecologiche” vengano allineate al calendario proposto da Bologna, diverso da quello regionale, mantenendo però le limitazioni “base” previste dal Piano Aria Regionale.

“Condivido – spiega Monesi – la misura di forte impatto adottata dal capoluogo, ma insieme abbiamo ritenuto che potesse essere più complicato per i comuni dell’agglomerato applicarla avendo una minore copertura del servizio di trasporto pubblico nei giorni festivi”.

Per garantire una corretta informazione ai cittadini, la Città metropolitana ha un sito web dedicato contenente la mappa delle limitazioni e le informazioni per tutti i Comuni e un servizio gratuito di alert sms (o mail) che avverte quando scattano e quali sono le misure emergenziali.

“Le misure di limitazione alla circolazione – continua Monesi – rientrano tra i provvedimenti di breve periodo definiti a livello Regionale e sovraregionale per proteggere la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente in cui viviamo, facendo rientrare il livello delle sostanze inquinanti nell’aria entro i limiti di sicurezza europei, anche con l’obiettivo di evitare ulteriori procedure di infrazione a livello europeo ed i relativi ed ingenti costi. Nonostante tali misure, le emissioni di inquinanti continuano a salire in maniera preoccupante, minacciando la salute della collettività e costituendo inoltre un elevato costo per la collettività; la risposta al problema, evidentemente, non può rimanere confinata alle sole misure emergenziali previste dal PAIR ma deve guardare oltre, in un’ottica più globale. Da questo punto di vista con il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) si sta definendo in maniera condivisa un percorso attraverso il quale costruire le condizioni per superare l’ottica emergenziale, favorendo le scelte di cittadini e imprese, verso modalità di mobilità più sostenibili”.
















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