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“Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica” al Palazzo dei Musei

Duecento anni fa, il 28 giugno1878, nasceva a Reggio Emilia Angelo Secchi. Gesuita, fisico, astronomo, meteorologo, direttore per quasi trent’anni dell’Osservatorio del Collegio romano, dedica con passione le sue energie alla ricerca. Apporta un contributo fondamentale alla nascita dell’astrofisica e allo sviluppo della moderna meteorologia, senza trascurare di applicare le proprie competenze scientifiche in compiti, progetti e soluzioni di pubblica utilità – è fra l’altro l’ideatore di quello che oggi si potrebbe definire oggi l’Allerta Meteo – in una visione della scienza al servizio del bene comune e del progresso.

Vissuto in un periodo di accesi contrasti tra Stato e Chiesa, rimane fedele a questa anche a scapito di una più luminosa carriera, senza tuttavia trovare mai contraddizione tra Fede e Scienza.

Una mostra, Tutti i colori delle stelle, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia dal 20 ottobre prossimo al 3 febbraio 2019, è proposta per recuperare la memoria e sottolineare il valore dello scienziato, anche alla luce di recenti scoperte, che nei suoi studi pionieristici trovano le basi, ma anche per riscoprirne la genuina curiosità, l’entusiasmo e lo stupore, che per tutta la vita lo hanno spinto a indagare il cosmo.

Nelle parole di padre Angelo Secchi, lo stupore e la sete di conoscenza che lo hanno animato:

“Ne’ siamo ancora alla fine delle maraviglie; lo saremo soltanto quando cesseremo di studiare”

 

Sabato 20 ottobre 2018, alle ore 10, con una Conferenza nell’Aula magna di viale Allegri – sede universitaria di palazzo Dossetti e poi, alle ore 12, con l’apertura al pubblico, inaugura a Palazzo dei Musei la mostra “Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica”, curata da Silvia Chicchi e realizzata dai Musei Civici di Reggio Emilia in collaborazione con il Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita dello scienziato, istituito dal ministero dei Beni e delle Attività culturali-MiBAC e dai Musei Civici del Comune di Reggio Emilia.

HANNO DETTO – La mostra rientra nel programma delle iniziative coordinate dal Comitato reggiano per il bicentenario, che vede la partecipazione dei soggetti impegnati nella valorizzazione della figura del grande astronomo reggiano, ed è stata presentata stamani al Palazzo dei Musei dalla presidente del Consiglio comunale Emanuela Caselli e dall’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni, dal direttore dei Musei Civici di Reggio Emilia Elisabetta Farioli e dalla curatrice della mostra e responsabile della sezione naturalistica degli stessi Musei Civici, Silvia Chicchi.

Farioli e Chicchi hanno ricordato l’Età d’oro delle Scienze e della Cultura scientifica a Reggio Emilia, tra Sette e Ottocento, tra Illuminismo e Positivismo, da Lazzaro Spallanzani e Bonaventura Corti a Filippo Re, dai fisici Leopoldo Nobili e Giovanni Battista Venturi al paleontologo ed etnologo Gaetano Chierici, di cui ricorrerà l’anno prossimo il bicentenario della nascita, e appunto ad Angelo Secchi, senza tralasciare la ricerca e la cura psichiatrica, incentrata nell’ospedale di San Lazzaro.

Al padre Angelo Secchi è intitolata una delle strade di Reggio Emilia che costeggiano il Palazzo dei Musei, prima via intitolata a un reggiano, nel 1878, anno della morte del padre Secchi, al quale è altresì intitolata una rinomata scuola superiore della città che in passato ha acuto sede nello stesso Palazzo dei Musei.

Fu realizzato e utilizzato da padre Angelo Secchi, per le sue ricerche, il torrino di osservazione meteorologica e astronomica, che ancora oggi sormonta lo stesso Palazzo.

La presidente Caselli ha sottolineato fra l’altro l’ampio coinvolgimento di istituzioni e personalità della cultura e della ricerca nelle celebrazioni del bicentenario di padre Secchi, come emerge dalla composizione del comitato scientifico della mostra è costituito da: Aldo Altamore, Lucio Angelo Antonelli, Maria Carmen Beltrano, Fabrizio Bònoli, Roberto Buonanno, Roberto Capuzzo Dolcetta, Silvia Chicchi, Ileana Chinnici, Federico Corni, Marco Faccini, Matteo Galaverni, Giordano Gasparini, Roberto Marcuccio, Franco Prodi, Giuseppe Adriano Rossi, Ivan Spelti, Ginevra Trinchieri.

L’assessore Curioni ha evidenziato la centralità del sistema Musei Civici a Reggio Emilia, sia nella produzione culturale, sia nelle attività didattiche-laboratoriali, sia nella divulgazione del sapere e del patrimonio storico-scientifico e artistico, ruolo confermato per altro dalla partecipazione di oltre 1.000 famiglie ieri alla sesta edizione di ‘F@mu’, la Giornata nazionale delle famiglie al museo.

UNA MOSTRA PER TEMI – Vari i temi trattati dal percorso espositivo di “Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica”, che si snoda nel Temporary Museum al terzo piano di Palazzo dei Musei, articolandosi in quattro diverse sezioni:

– La vita e le ricerche di Angelo Secchi

– Noi e lo spettro elettromagnetico

– Breve viaggio nell’Universo

– Laboratorio Spazio-Luce.

L’obiettivo è riconsegnare al pubblico di oggi la memoria di una figura di primo piano nella storia della ricerca astronomica, lanciando un ponte verso l’attualità della ricerca in campo astrofisico e fornendo spunti didattici per accostare in modo sperimentale le proprietà della luce e i principi della spettrografia, tecnica con cui Secchi aprì, per primo, la strada dell’astrofisica e tuttora imprescindibile strumento di conoscenza dell’Universo.

Nella mostra sono esposti libri e manoscritti provenienti dalla Biblioteca Panizzi, dall’Archivio del Comune di Reggio Emilia e da privati, disegni di Angelo Secchi e lo spettroscopio con cui studiò la corona solare dal Museo Astronomico copernicano di Roma, Istituto nazionale di Astrofisica,  strumenti per la meteorologia e la topografia, libri e documenti dall’Istituto Secchi, modelli astronomici storici dal liceo Ariosto-Spallanzani, oltre ad oggetti delle collezioni museali, tra cui la prestigiosa medaglia d’oro conferita ad Angelo Secchi come Grand Prix all’Esposizione Universale del 1867 a Parigi per il suo Meteorografo.

LA CONFERENZA IANUGURALE – E’ previsto un evento inaugurale che si terrà sabato 20 ottobre presso l’Aula Magna dell’Università di Modena  e Reggio Emilia con il seguente programma:

ore 10

Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio, Viale Allegri, 9

Conferenza inaugurale con interventi di:

Ileana Chinnici

“Tra cielo e terra: l’avventura scientifica e umana di Angelo Secchi”

Paolo De Bernardis

“Dalle stelle al cosmo intero: l’eredità di Secchi nella ricerca di oggi”

ore 12

Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1

Inaugurazione della mostra “Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica”

I RELATORI

Ileana Chinnici. Ricercatore astronomo presso l’Osservatorio dell’Istituto nazionale di Astrofisica di Palermo, si è occupata di diversi fondi archivistici tra cui quelli di Pietro Tacchini e Angelo Secchi dei quali ha pubblicato il carteggio. Ha coordinato il progetto della mostra on-line “Starlight: la nascita dell’astrofisica in Italia” ed è curatrice della mostra “Tra terra e cielo. L’avventura scientifica di Angelo Secchi”. Dal 2008 è Adjoint scholar della Specola Vaticana. Sta attualmente lavorando alla biografia di padre Angelo Secchi.

Paolo De Bernardis. Docente di Astrofisica e Cosmologia Osservativa nella Università Sapienza di Roma. Accademico dei Lincei e membro dell’Accademia nazionale delle Scienze (detta dei XL), è stato coordinatore dell’esperimento Boomerang e co-investigator della missione Planck dell’ESA, dedicati alla realizzazione dell’immagine dell’Universo primordiale. I suoi campi di attività sono l’Astrofisica sperimentale e la Cosmologia, ed in particolare lo studio della Radiazione Cosmica di Fondo a microonde tramite esperimenti da pallone stratosferico.

UN GESUITA TRA SCIENZA E BENE COMUNE – Pietro Angelo Secchi (Reggio Emilia, 28 giugno 1818 – Roma, 26 febbraio 1878), gesuita, fu dal 1849 al 1878 direttore dell’osservatorio astronomico e meteorologico del Collegio Romano.

I suoi studi e ricerche investono numerosi campi, dall’astronomia alla fisica, dalla meteorologia alla geodesia.

In ambito astronomico osservò stelle doppie, nebulose, pianeti e comete, studiò il sole, notando il numero, il movimento e l’aspetto delle macchie solari e le protuberanze. Applicando la fisica all’astronomia esaminò gli spettri di più di 4000 stelle giungendo a raggrupparle in quattro classi o tipi – lavoro forte, lungo e faticosissimo, che costituisce una pietra miliare nella storia dell’astrofisica.

Introdusse, primo in Italia, il servizio meteorologico telegrafico giornaliero, di fatto il primo che oggi si potrebbe definire di Allerta Meteo, tra le principali città della Stato Pontificio e realizzò il Meteorografo, strumento che gli valse il Grand Prix  alla Esposizione Universale di Parigi del 1867.

A Roma, occupandosi fra l’altro di studi di Meteorologia dinamica, studi che portarono alla previsione delle burrasche, provvide a realizzare un sistema di parafulmini, e antincendio, per la protezione delle Basiliche e dei monumenti della città. Fu mandato a svolgere ricerche e relazioni a seguito di un terremoto che colpì Norcia nell’Ottocento.

Svolse molti compiti di pubblica utilità, tra cui il servizio dell’ora esatta alla città di Roma, la misura della base geodetica sulla via Appia per la triangolazione dello Stato Pontificio e del Regno di Napoli; contribuì alla definizione del punto geodetico di Monte Mario, utilizzato per definire il primo meridiano d’Italia e partecipò a Parigi alla Commissione per la definizione del metro campione, in rappresentanza della Santa Sede.

Tra le sue pubblicazioni “L’Unità delle forze fisiche” (1864), “Le Soleil” (1870), “Le Stelle” (1877).

Portano oggi il suo nome un asteroide, un cratere di 234 km di diametro sul pianeta Marte e un cratere, una montagna e un crepaccio di 35 km di lunghezza sulla Luna.

Poste Italiane ha emesso quest’anno un francobollo commemorativo, presentato a Roma in un incontro promosso dall’istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) e dall’Accademia italiana delle Scienze.

ANGELO SECCHI AL TE’ DELLE MUSE – I Musei Civici inoltre domenica 21 ottobre alle ore 16, a Palazzo dei Musei, nell’ambito degli appuntamenti del ciclo “Il tè delle Muse” inviteranno Fabrizio Bònoli (Università di Bologna) a condurre l’incontro dedicato a “Angelo Secchi e la sua città. Storia di un monumento mai realizzato”.
















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