giovedì, 28 Marzo 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeLavoroMaserati, Cisl: "Solidarietà fino a gennaio 2020, nessun licenziamento"




Maserati, Cisl: “Solidarietà fino a gennaio 2020, nessun licenziamento”

È stato prorogato al 31 gennaio 2020 il contratto di solidarietà alla Maserati di Modena. L’ammortizzatore sociale, partito il 2 novembre scorso, sarebbe scaduto il 24 febbraio prossimo. La proroga è stata concordata tra l’azienda e i sindacati Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Acqcf con un testo aggiornato rispetto al precedente. Gli ulteriori undici mesi servono per modificare le linee di produzione del nuovo modello – la supercar Maserati – annunciata tre giorni fa dal ceo Harald Wester e arrivare ai primi prototipi.

«Il contratto di solidarietà ha carattere difensivo, perché tutela i posti di lavoro e riduce l’impatto sulle buste paga: la sua alternativa è la lettera di licenziamento – spiega il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – In Maserati non è corretto parlare di esuberi. Ci sono ore in eccedenza che saranno gestite anche attraverso attività formative e lavorazioni non direttamente collegate alla produzione. Comunque parliamo di ore stimate massime. Da novembre 2018 a gennaio, per esempio, – sottolinea Uriti – abbiamo avuto meno ore in eccedenza rispetto al previsto e i lavoratori hanno lavorato mediamente per l’86% delle ore.

Il nuovo contratto di solidarietà prevede verifiche bimestrali sull’andamento produttivo delle tre vetture (Maserati GC e GT, Alfa Romeo 4C Spider Italia) attualmente fabbricate a Modena. Faremo incontri anche più frequenti, se necessario, e comunque sarà costante il monitoraggio sull’approntamento delle linee per il nuovo modello, per il quale si stima di partire nel secondo trimestre 2020. Insomma, il nostro obiettivo è sempre stato e rimane “zero esuberi” in Maserati.

Anzi, alla fine della solidarietà contiamo non solo di avere lavoratori formati e professionalizzati per la nuova macchina, – conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – ma pensiamo saranno garantiti almeno gli attuali livelli occupazionali».
















Ultime notizie