Sabato 13 aprile, alle 20.30 nella Sala Concerti dell’Istituto Musicale Merulo di Castelnovo (al Centro Culturale Polivalente di via Roma) รจ in programma una iniziativa letteraria dal titolo “Camminando con le nuvole tra i piedi”, dedicata al rapporto tra Cesare Zavattini, di cui quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa, e l’Appennino reggiano. Una iniziativa proposta dall’Associazione Liberamente in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
A trattare questo tema di grande interesse sarร Simone Terzi, della Fondazione Un Paese di Luzzara. Quello tra Zavattini e l’Appennino รจ stato davvero un rapporto importante e solido, fondamentale per la sua formazione umana e artistica. Nel 1922, il giovane Cesare Zavattini risiede a Parma, dove ha trovato occupazione come istitutore nel Convitto Maria Luigia e poi come redattore della “Gazzetta di Parma”. Un ambiente stimolante dal punto di vista culturale, alimentato dalle discussioni con i suoi allievi Attilio Bertolucci, Pietro Bianchi e Giovannino Guareschi, di poco piรน giovani di lui. Ma nel mese di luglio e agosto si reca ogni sabato a Cerreto Alpi, dove i suoi si sono trasferiti e dirigono l’Albergo Posta in localitร La Gabellina, dopo aver venduto per dissesto economico il Caffรจ di Luzzara. Non disdegna di dare una mano nel servire i clienti e trova anche il tempo di andare a dorso di mulo sino a Minozzo, altra localitร appenninica, dove si trova in vacanza la sua ragazza, Olga Berni, che sarร sua moglie. Nel 1924 muore il fratello minore Mario, seminarista quattordicenne, che รจ sepolto nel cimitero di Cerreto Alpi. I genitori, Arturo e Ida Giovanardi, continuano la gestione dell’albergo sino a quando, nel 1928, per una grave malattia del padre, devono rientrare a Luzzara, per condurre in affitto una modesta e meno impegnativa osteria che chiamano proprio La Gabellina. Ma la sorella Tina resta a Cerreto Alpi: sposa il cerretano Clemente Sentieri, abile calzolaio e consigliere comunale. E lassรน, suo ospite, Cesare arriva in piรน occasioni, anche per soggiorni prolungati, in cerca di quiete.
Simone Terzi, responsabile di Fondazione Un Paese e Centro Culturale Zavattini di Luzzara racconterร di questo lungo rapporto tra Zavattini e l’Appennino reggiano, che si riflette anche in numerosi scritti e corrispondenze dello scrittore e sceneggiatore luzzarese.
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