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Scoperti a San Possidonio 12 lavoratori in nero di cui 5 clandestini

Nei giorni scorsi i Finanzieri della Compagnia di Carpi – nell’ambito della più ampia attività di polizia economico-finanziaria volta a contrastare ogni forma di illegalità connessa all’utilizzo ed allo sfruttamento di manodopera – hanno individuato 12 lavoratori irregolari intenti ad operare all’interno di un laboratorio tessile gestito da un soggetto di nazionalità cinese e ubicato nel comune di San Possidonio.

In particolare, l’attività di servizio svolta dalle Fiamme Gialle ha consentito di individuare 12 lavoratori in nero, pari al 42 % della forza lavoro presente all’atto dell’intervento, intenti al confezionamento di capi di abbigliamento.

All’esito dei successivi riscontri effettuati anche a mezzo di rilievi foto-dattiloscopici, 5 di detti lavoratori sono risultati soggiornare sul territorio dello Stato clandestinamente in quanto privi del permesso di soggiorno. Pertanto gli stessi sono stati deferiti al Giudice di Pace di Modena per l’ipotesi di reato di cui all’art. 10 bis del D.Lgs 286/1998 (Testo Unico sull’immigrazione).

La titolare dell’azienda, una cinese di 52 anni, invece, oltre a dover rispondere di diversi illeciti amministrativi in materia contributiva, previdenziale, assicurativa e fiscale, è stata altresì segnalata alla locale Procura della Repubblica in quanto ritenuta responsabile di aver favorito la clandestinità dei soggetti sopra richiamati al fine di trarre un ingiusto profitto dalla loro condizione di illegalità, ai sensi degli artt. 12, 12bis e 22 dello stesso Testo Unico sull’immigrazione, condotta illecita sanzionata con la reclusione fino a 6 anni e la multa fino ad un massimo di 37.500 euro.

L’attività svolta è frutto di un costante monitoraggio delle attività produttive insistenti sull’intero territorio provinciale teso ad individuare e contrastare ogni forma di impiego e sfruttamento di manodopera irregolare e/o dell’immigrazione clandestina che ha evidenti riflessi negativi sui livelli occupazionali e che, in ragione della totale omissione di contributi previdenziali, assistenziali e delle imposte dovute all’Erario, consente ai responsabili di offrire prodotti a prezzi particolarmente competitivi così alterando la leale e sana concorrenza nel mercato.
















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