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Distretto di Carpi: una “mappatura” delle persone fragili

Il progressivo invecchiamento della popolazione e il crescente indebolirsi delle relazioni interpersonali hanno messo in luce il bisogno di interventi innovativi nei confronti delle situazioni di vulnerabilità sociale presenti sul territorio. Un’esigenza, quella di monitorare e “mappare” tali situazioni, che è emersa in tutta la sua urgenza a seguito degli eventi sismici del 2012, quando è stato necessario intervenire in tempi rapidi con azioni di soccorso e supporto nei confronti di singole persone e talvolta di nuclei famigliari.

Si è così sviluppata, anno dopo anno, una specifica attenzione ai cosiddetti “fragili”, persone che, per età, difficoltà economiche, assenza di reti parentali e condizioni di salute, risultino particolarmente vulnerabili e non autonome. L’Unione Terre d’Argine ha dato vita a una vera e propria “banca dati della fragilità” ottenuta incrociando, nel rispetto della privacy, i dati sociali e demografici, che possono essere costantemente aggiornati attraverso una piattaforma informatica. Grazie a una convenzione fra Azienda USL di Modena e Unione delle Terre d’Argine, diviene oggi possibile il trasferimento da parte dell’Azienda sanitaria di alcune informazioni sanitarie relative alle persone vulnerabili e fragili residenti sul territorio.

Il trattamento di tali dati avviene nel rispetto della vigente normativa sulla privacy e rientra nell’ambito delle attività previste dalle norme in materia di Protezione civile per consentire la migliore assistenza ai cittadini nelle situazioni di emergenza.

Il monitoraggio della fragilità è di fondamentale importanza perché da una parte consente di conoscere a fondo le condizioni che determinano i cambiamenti sociali e le esigenze di particolari categorie di popolazione, fino al bisogno di attenzioni specifiche da parte di singoli cittadini, dall’altra permette di predisporre e organizzare meglio gli interventi di soccorso ed emergenza, ad esempio in caso di eventi naturali, divenuti negli anni sempre più frequenti (dal rischio di alluvione alle ondate di caldo estivo).

“L’acquisizione dei dati sanitari rappresenta un passaggio fondamentale per garantire, in caso di calamità, interventi efficaci e tempestivi – confermano dal Nucleo di Protezione Civile dell’Unione Terre d’Argine, attore principale del progetto –. Infatti, sapere chi sono le persone che hanno ausili a domicilio o che utilizzano particolari attrezzature mediche è un aspetto decisivo per poter garantire soccorsi rapidi e, al contempo, pienamente rispondenti al bisogno di assistenza. Avere a disposizione queste informazioni consente di pianificare in anticipo le eventuali operazioni di soccorso e di massimizzare l’utilizzo di risorse e mezzi. A tutto vantaggio dei nostri cittadini e in particolare dei più fragili”.

















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