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Regione rimborsa quando manca farmaco generico

Dall’ 1 novembre diventa operativo
il nuovo sistema di rimborso dei farmaci previsto dal Decreto
legge del Ministero della Salute numero 347 del 18 settembre
scorso. In base a tale Decreto, quando tra i farmaci prescritti
dai medici c’ e’ un equivalente ”generico” (un farmaco uguale
a quello di marca ma che costa meno perche’ non e’ piu’ coperto
da brevetto) lo Stato rimborsa interamente solo il costo del
”generico”. Purtroppo non tutti i ”generici” prodotti dalle
aziende farmaceutiche sono effettivamente disponibili sul
mercato regionale.

Cosi’, per evitare che a pagare le
conseguenze di questa situazione sia il cittadino, la Regione
Emilia-Romagna – che solo negli ultimi giorni ha avuto dal
Ministero gli elementi per rendere operative le nuove regole –
ha approvato il 29 ottobre una delibera che disciplina la
materia. In particolare – informa una nota dell’ assessorato
alla Sanita’ – la delibera stabilisce che il rimborso pari al
prezzo dei farmaci generici scatti soltanto quando i
”generici” sono effettivamente disponibili sul mercato
regionale. Di conseguenza, nei sei casi finora verificati in cui
oggi il farmaco ”generico” equivalente al farmaco ”di marca”
non risulta disponibile, il Servizio sanitario regionale si
fara’ carico della differenza dell’ intero prezzo di rimborso,
consentendo cosi’ ai cittadini di continuare ad avere
gratuitamente i medicinali di cui hanno bisogno. ”Siamo
consapevoli di essere ancora in una fase transitoria – ha
commentato l’ assessore regionale alla Sanita’, Giovanni Bissoni
– e sappiamo che ci sono problemi di disponibilita’ dei farmaci
generici. Per evitare che i cittadini vengano chiamati a
sostenere oneri non perche’ scelgono un farmaco ”di marca” ma
perche’ non c’ e’ il ”generico” disponibile, abbiamo deciso di
intervenire come Regione sui meccanismi di rimborso, facendoci
direttamente carico dei maggiori oneri finanziari”. La delibera
della Regione si ispira a tre principi: il prezzo del rimborso
da parte del Servizio sanitario deve corrispondere al prezzo
piu’ basso del farmaco generico quando questo e’ effettivamente
disponibile ”nel normale ciclo distributivo regionale”, i
medici e i farmacisti sono invitati a promuovere l’ uso dei
”generici”; se il farmaco generico non e’ disponibile e ci
sono invece specialita’ medicinali con prezzi diversi dal prezzo
del rimborso, i medici e i farmacisti sono invitati a
prescrivere e dispensare, in tutti i casi in cui cio’ sia
possibile, i farmaci con prezzi inferiori a quelli dei
”generici”, in modo che il cittadino non debba pagare nessuna
differenza; nei casi in cui il farmaco generico non sia
disponibile e ci siano a disposizione specialita’ medicinali
solo con prezzo superiore a quello del rimborso, il farmacista
non dovra’ chiedere comunque nessuna differenza al cittadino
perche’ sara’ il Servizio sanitario regionale a farsi carico
degli oneri.
Prima di predisporre la delibera, l’ assessorato alla Sanita’
ha provveduto a verificare la effettiva disponibilita’ di
farmaci generici nel mercato regionale, in modo da garantire in
ogni caso ai cittadini il tempestivo avvio dei trattamenti
farmacologici prescritti dal medico. Dalla verifica e’ emerso
che sono sei i principi attivi che non hanno, al momento, un
farmaco generico equivalente effettivamente disponibile. Per
questi sei principia attivi i farmacisti sono autorizzati a non
chiedere al cittadino alcuna partecipazione alla spesa. La
differenza rispetto al prezzo del rimborso sara’ coperta dal
Servizio sanitario regionale. Nei casi in cui il medico dichiari
che il farmaco che ha prescritto ”non e’ sostituibile” dal
”generico” o da un altro meno caro, o che l’ assistito non
accetti la sostituzione, il farmacista e’ invece tenuto a
chiedere al cittadino l’ eventuale differenza di prezzo. La
delibera della Regione Emilia-Romagna avra’ validita’ per 90
giorni e potra’ essere aggiornata in conseguenza delle
annunciate novita’ nazionali sulla effettiva disponibilita’ dei
farmaci generici.

















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