Concedevano prestiti che non erogavano mai, ma pretendevano fidejussioni autentiche, pari almeno al 10% della somma richiesta: con questo sistema una vasta organizzazione ha truffato migliaia di persone. Questa l’ accusa che ha portato la Guardia di Finanza di Torino a emettere 20 custodie cautelari in carcere in tutto il Nord Italia.
L’ operazione, denominata ”no credit”, è durata due anni e ha comportato 74 mila intercettazioni telefoniche. Ieri mattina all’ alba è scattato il blitz decisivo con gli arresti e 32 perquisizioni in Emilia, Piemonte, Veneto, Friuli, Lombardia e Toscana. I truffatori sono in prevalenza donne e hanno a carico precedenti penali in truffa e usura. Le vittime, invece, sarebbero migliaia in tutta Italia.
Commercianti, piccoli imprenditori con alle spalle già qualche ipoteca o comunque economicamente nell’ impossibilità di ricevere prestiti dalle banche, coniugi interessati a comperare una casa, erano i clienti più usuali. A tutti veniva chiesto a garanzia un cospicuo anticipo. In questo modo i truffatori avrebbero incassato svariati miliardi. Ai clienti che protestavano per non aver mai visto neppure una piccola somma, venivano fornite spiegazioni generiche di tipo tecnico o burocratico. La copertura della truffa era studiata nei dettagli. Gli inquirenti hanno scoperto uffici ben attrezzati che inoltravano pratiche, complete di documentazione.