Ripercussioni anche in Emilia-Romagna della spaccatura a livello nazionale che vede il sindacato dei lavoratori elettrici (Flaei) della Cisl contro Enel e Fnle Cgil circa la valutazione dell’ ennesima ristrutturazione aziendale che all’ Enel Distribuzione determinera’ – secondo la Cisl – la perdita di oltre 8.000 posti di lavoro, riducendo il personale del 50% in quattro anni.
”In Emilia-Romagna – ha scritto la Flaei Cisl regionale – significa oltre 600 lavoratori in meno su 2.542 addetti ed il rischio chiusura per i recapiti di montagna in alcune province, come Bologna, Modena e Reggio-Emilia, oltre a un’ esasperata mobilita’ territoriale e professionale per i lavoratori residuali. Infatti, sportelli alla clientela e sedi aziendali nei Comuni saranno soppressi con notevole decremento di qualità e tempestivita’ del servizio”.
Per Sergio Davoli, responsabile della Flaei dell’Emilia-Romagna ”tutto cio’ non sembra preoccupare la Fnle Cgil, che anzi, assecondando l’ azienda, cerca di accelerare i progetti di smantellamento del sistema elettrico italiano a danno di lavoratori, utenti, cittadini”. Da qui l’ inevitabile divisione – secondo Davoli – per cui da una parte ”la Flaei Cisl, in dichiarata opposizione al progetto dei tagli Enel, proclama lo stato di mobilitazione ed investe del problema Presidente del Consiglio e Ministeri interessati chiedendo di intervenire per modificare il piano. Dall’altra la Fnle Cgil – ha accusato Davoli – che fa da spalla all’Enel, procedendo ad incontri non concordati unitariamente. Tale metodo scorretto e frettoloso þ ha aggiunto – male nasconde interessi di cordata non corrispondenti alla tutela dei lavoratori, mentre questo disegno aziendale non avra’ neppure alcun esito positivo per gli utenti sulle bollette elettriche”.
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