Il mercato del lavoro in Italia
nel 2001 è stato caratterizzato dall’ aumento del 2,1% dell’
occupazione e dalla contestuale diminuzione del 9,1% delle
persone in cerca di occupazione. In termini di tassi di
occupazione si è così passati dal 43,1 al 43,8%.
Non tutte le classi di età -nota l’ Ufficio studi dell’
Unioncamere Emilia-Romagna- sono tuttavia apparse in
miglioramento. L’ eccezione è stata rappresentata dalla fascia
da 15 a 24 anni, il cui tasso specifico è leggermente diminuito
dal 26,0 al 25,9%. Il tasso di disoccupazione è così sceso dal
10,6 al 9,5%.
Al di là del miglioramento, la disoccupazione giovanile
continua dunque ad apparire elevata, soprattutto nelle regioni
del Meridione. Le province dell’ Emilia-Romagna evidenziano tassi inferiori
alla media nazionale, ma sostanzialmente diversi da provincia a
provincia. Quello più contenuto appartiene a Reggio Emilia
(4,3%), immediatamente seguita da Modena (4,6). Più distanziate
si trovano nell’ ordine Forlì-Cesena (6,1), Parma (7,2),
Bologna (8,4), Rimini (9,4), Ravenna (11,3), Piacenza (11,8) e
infine Ferrara (14,4). Se si guarda poi alla situazione in atto
nel 2000 si può evincere che il miglioramento più cospicuo ha
interessato nel 2001 la provincia di Forlì-Cesena, la cui
disoccupazione giovanile è diminuita di 6,2 punti percentuali,
seguita da Rimini con quasi tre punti percentuali in meno.