“Occorre opporsi duramente alla prospettata introduzione da parte dell’Unione europea di una tassa sul vino che, al solo settore vinicolo modenese, potrebbe costare 20 milioni di euro all’anno”. É questa in sintesi la richiesta d’intervento rivolta al Governo dall’assessore all’Agricoltura e alimentazione della Provincia di Modena, che ha inviato una formale e dettagliata missiva al ministro per le Politiche agricole Giovanni Alemanno.
Nella missiva la Provincia di Modena manifesta una forte preoccupazione sull’ipotesi formulata dalla Direzione generale della Commissione Ue di introdurre un’accisa sulla commercializzazione e vendita del vino.
L’oggetto del contendere è l’applicazione di un’accisa di 0,13 euro (circa 250 lire) al litro anche in quei paesi nei quali attualmente il vino è esente da imposta e quindi ad accisa zero. La proposta prevede che l’accisa successivamente venga aumentata a 0,15 euro (quasi 300 lire) al litro dal gennaio 2007: previsto anche un aumento generalizzato di oltre il 25 per cento sui livelli minimi di accisa per i distillati, liquori e prodotti alcolici intermedi. Attualmente sono sette i paesi dell’Ue (tutti dell’area mediterranea) con aliquota minima fissata a zero: fa eccezione la Francia dove l’accisa applicata è di circa 0,015 euro. La nuova tassa sul sistema Italia potrebbe pesare 750 milioni di euro pari ad oltre l’8 per cento del valore di tutto il comparto a cui si aggiungerebbe un cospicuo onere burocratico e amministrativo.
Per quanto riguarda la ricaduta sul tessuto economico modenese, dove la produzione di vino supera i 200 milioni di bottiglie, l’incidenza è stata stimata in 19,5 milioni di euro (circa 38 miliardi di lire all’anno).