In Italia sono oltre 11.000 le aree
inquinate: prevalentemente smaltimenti abusivi di rifiuti, dato che il censimento delle aree industriali dismesse e’ carente.
Nel ’99 si stimava in oltre 30.000 miliardi il costo per la realizzazione degli interventi di bonifica su scala nazionale.
Alla luce delle informazioni acquisite in ambito regionale e nazionale per la preparazione del Programma nazionale di bonifica, questa valutazione e’ decisamente sottostimata e dovrebbe essere, perlomeno, raddoppiata.
I perimetri degli ambiti dei siti di interesse nazionale comprendono, oltre alle aree industriali, le aree portuali, le aree marine antistanti le aree industriali, le zone lagunari, i corsi d’ acqua, ecc., per un totale di aree perimetrate a terra di circa 260.000 ettari, di aree a mare per circa 70.000 ettari e 280 km di coste, per un totale complessivo di circa 330.000
ettari, superiore all’ 1% dell’ intero territorio nazionale.
La problematica delle bonifiche, oltre che onerosa, e’ molto complessa dal punto di vista tecnico: le sostanze inquinanti sono innumerevoli, spesso interagiscono tra loro e producono ricadute differenti, talvolta poco note. Le aree del territorio hanno gradi diversi di vulnerabilita’ all’ inquinamento in ragione delle loro differenti caratteristiche morfologiche, geologiche e idrogeologiche; le tecniche di rimozione degli inquinanti sono spesso sofisticate, costose e di lunga durata; difficilmente l’ inquinamento riguarda una sola matrice ambientale.
Gli interventi di interesse nazionale e per i quali si prevede il concorso pubblico sono quelli della messa in emergenza, di bonifica, di messa in sicurezza permanente e di ripristino ambientale. Nella nostra regione si tratta di alcune aree relative
agli insediamenti industriali di Sassuolo, Scandiano, Fidenza.