‘Lepri’ nell’aumentare i listini
quando rincarano i prezzi del petrolio, ‘tartarughe’ ad
allinearli verso il basso quando gli stessi scendono. Così,
Codacons ed Adusbef, definiscono i petrolieri nei confronti dei
prezzi della benzina.
”Gli aumenti fulminei e simultanei dei prezzi della benzina
verde e del gasolio da autotrazione annunciati oggi dalle
compagnie petrolifere – scrivono infatti in una nota le due
associazione dei consumatori – hanno carattere prettamente
speculativo e non c’entrano nulla con l’aumento delle quotazioni
del barile”. Secondo il Codacons e l’Adusbef infatti se il
prezzo del greggio è schizzato sui mercati di Londra e New
York, ciò non può determinare un rialzo immediato dei listini
dei carburanti, in quanto gli approvvigionamenti avvengono
almeno 30 giorni prima. ”Quando aumenta il prezzo del barile –
continuano i consumatori – le compagnie petrolifere procedono
come lepri ad un immediato adeguamento, anche se utilizzano
benzine pagate ai prezzi di 30 giorni prima, quando diminuisce
(come nella lunga fase di discesa degli ultimi mesi), non
diminuiscono con la stessa velocita”’. Un fenomeno di ”doppia
velocità” che – secondo le organizzazioni di tutela del
consumo – continua ad essere consentito solo in Italia.