Nuove minacce all’ orizzonte per il
Parmigiano Reggiano. A lanciare l’ allarme è la Coldiretti,
ricordando che da oggi e fino al 12 aprile si riuniranno a
Wellington, in Nuova Zelanda, i rappresentanti di 165 Paesi per
la seconda sessione del Codex Alimentarius, nel corso della
quale rischia di essere introdotta la denominazione Parmesan per
i formaggi generici.
”Si rischia il via libera alle imitazioni internazionali
tipo Parmesan – afferma la Coldiretti – La definizione di norme
tecniche internazionali per la produzione di Parmesan al di
fuori dei limiti previsti dai disciplinari del Parmigiano
Reggiano e senza alcun riferimento al legame territoriale a
all’origine del prodotto. Di fatto, un via libera alle
imitazioni mondiali proprio nel momento in cui l’Unione Europea,
nell’ambito del WTO, sta combattendo una battaglia contro
l’agropirateria alimentare internazionale”.
Se il Codex approvasse l’uso del termine ‘Parmesan’ per
indicare formaggi generici, che peraltro utilizzano additivi –
continua l’associazione agricola – si aprirebbe la porta a un
uso improprio delle denominazioni a livello internazionale senza
alcun rispetto delle identità territoriali, delle denominazioni
di origine protetta (Dop) riconosciute dalla Ue e con un
esplicito inganno nei confronti dei consumatori.
L’Unione europea, che è la maggiore importatrice ed
esportatrice di prodotti agroalimentari, si sta battendo in sede
Wto per la diffusione e la tutela dei marchi Dop, spiega la
Coldiretti, mentre la definizione di norme internazionali per
prodotti di riconosciuto prestigio, asseconderebbe quei Paesi
che intendono continuare a spacciare sui mercati produzioni
recanti nomi che non hanno nulla a che vedere con le loro
tradizioni produttive e gastronomiche.