Su oltre un milione di tonnellate di rifiuti industriali prodotti a Modena nel 2001, solo 1800 tonnellate vengono esportate in paesi stranieri. Il resto viene smaltito in impianti modenesi o nazionali oppure recuperato direttamente all’interno dei cicli produttivi. A Modena, inoltre, non si importano rifiuti da smaltire provenienti da altri paesi.
I dati sono emersi nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi nella sede della Provincia di Modena, al quale hanno partecipato tecnici delle Province emiliano-romagnole, del ministero dell’Ambiente e del nucleo operativo tutela ambientale (Noe) dei Carabinieri di Bologna.
I rifiuti modenesi esportati sono soprattutto solventi e miscele chimiche, scorie di prima e seconda fusione, materiali isolanti e da costruzione contenente amianto che vengono smaltiti o recuperati in impianti specializzati in Germania, Belgio e Spagna. L’incontro è servito a fare il punto della situazione, soprattutto a livello normativo, a due anni dal passaggio delle competenze dalla Regione alle Province sul controllo ed autorizzazione dell’import-export di rifiuti. Dal 2000, infatti, se una ditta intende esportare, o importare dall’estero, i rifiuti, deve chiedere l’autorizzazione alla Provincia che a sua volta stabilisce accordi con le autorità straniere di destinazione, secondo uno specifico regolamento della Comunità europea.