Gli sgravi concessi nel 2000 e 2001 agli autotrasportatori di Italia e Francia per far fronte
al caro-petrolio saranno prorogati fino alla fine del 2002, mentre l’Olanda potra’ tenerli in vigore fino all’inizio di
ottobre.
E’ la decisione unanime adottata oggi dai governi dell’Ue,
che si sono in questo modo imposti sulla Commissione Ue,
intenzionata a sopprimerli immediatamente. L’intesa e’ stata
raggiunta dopo settimane di trattative, volte a superare le
resistenze di alcuni paesi (Germania ed Austria in prima fila)
che hanno alla fine tolto le proprie riserve all’accordo.
Berlino, secondo fonti diplomatiche, ha ottenuto in cambio
dai partner l’estensione del regime di aiuti al carbone al di
la’ della scadenza prevista del 2007 (un tema ‘caldo’ in
campagna elettorale), mentre Vienna ha incassato una
disponibilita’ a ridiscutere il meccanismo degli ecopunti per il
transito del traffico pesante in Austria.
– GOVERNI SI IMPONGONO SU ESECUTIVO EUROPEO –
Il dossier degli sgravi all’autotrasporto si trascina ormai
da oltre un anno e mezzo. Nel settembre 2000 – alle prese con le
proteste dei camionisti per gli extra-costi generati da prezzi
petroliferi schizzati intorno ai 30 dollari al barile – i
governi italiano, francese ed olandese avevano approvato una
serie di agevolazioni alla categoria. Nel marzo 2001, dal
Consiglio Ecofin era venuta la luce verde per un’ultima proroga
di questi regimi fino alla fine del 2002, ma un mese piu’ tardi
la Commissione Ue aveva deciso di aprire formalmente una
procedura nei confronti dei tre paesi per verificare se le
agevolazioni violassero le norme comunitarie ed esercitassero
effetti distorsivi sulla concorrenza.
L’indagine si e’ conclusa nel febbraio scorso, quando il
commissario ai trasporti Loyola De Palacio ha determinato che
gli aiuti dovessero essere soppressi ”immediatamente” in
quanto ”illegali e incompatibili” con i Trattati Ue. Ma prima
che l’esecutivo Ue potesse formalizzare il proprio ‘verdetto’,
Italia, Francia ed Olanda hanno fatto scattare l’articolo 88 del
Trattato, che in ”circostanze eccezionali” permette ai governi
di sospendere una decisione della Commissione: una disposizione
mai invocata in passato ad eccezione di alcuni aiuti di stato
all’agricoltura.
Oggi, raggiunta l’unanimita’ sull’opportunita’ della
proroga, i Quindici hanno di fatto neutralizzato l’iniziativa
della Commissione europea. Questa dovra’ ora decidere se sfidare
la decisione di fronte alla Corte europea di giustizia o
accettare la volonta’ degli stati membri.
Il ‘caso sgravi’, al di la’ del dossier specifico, assume
dunque le caratteristiche di uno scontro fra due istituzioni Ue
– il Consiglio e la Commissione – e crea un precedente
importante nel settore degli aiuti di stato, che il commissario
alla concorrenza Mario Monti vuole progressivamente ridurre.
Quanto alle agevolazioni, esse dovranno comunque essere
eliminate in modo definitivo dall’inizio del 2003.