Le ‘fuel cell’, le batterie a idrogeno, alimentano gli impianti di bordo dello Shuttle e delle stazioni spaziali. Negli Usa le stanno sperimentando nei
condomini per produrre energia elettrica e acqua calda. A Modena, invece, vogliono montarle su una piccola auto da città, come soluzione definitiva al traffico e all’ inquinamento
atmosferico.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra la facoltà di ingegneria dell’ Università di Modena e una società modenese, la Veicoli srl, è stato presentato al convegno internazionale ‘Automobili e motori high tech’ nella citta’ emiliana. L’ idea è del professor Giovanni Davolio, docente di elettrochimica, che ha già messo a punto un sistema per costruire motori elettrici riciclando le batterie scariche dei cellulari. Ora sta lavorando a un prototipo di batteria a idrogeno alternativo ai
motori termici a idrogeno sperimentati da grandi case automobilistiche come la Bmw. ”I motori termici a idrogeno – spiega Alessandro Scorcioni,
ingegnere elettronico, socio della Veicoli srl – non abbattono completamente i gas inquinanti, nella combustione si formano ossidi di azoto anche se in quantità minore rispetto ai motori a benzina. I veicoli a ‘fuel cell’ sono invece a emissione zero,
esattamente come i veicoli elettrici. Il nostro obiettivo è quello di costruire un’ auto a idrogeno da città che abbia un mercato. Siamo in cerca di finanziamenti e due aziende modenesi sono già interessate al nostro progetto”. La Veicoli srl ha in cantiere anche un progetto di barca elettrica da 200 posti. Navigherà, silenziosa e senza gas di
scarico, nel parco fluviale del Mincio.