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Vacanze: tintarella a prezzi proibitivi

Tariffe da capogiro per una tintarella degna di nota, anche 21 euro al giorno per ombrellone e lettini; carenze di servizi essenziali o ancora troppe barriere architettoniche per i disabili, scarsa la sicurezza per i bagnanti indifesi da natanti sregolati e, ancora, accesso libero in spiaggia agli animali. Questi gli stabilimenti balneari italiani secondo l’indagine dell’ Istituto di ricerca sociale e di mercato, Irisme, e ‘Il Salvagente’.


Dall’indagine, realizzata su una campione rappresentativo di circa 80 localita’, distribuite in circa 30 province di tutte le regioni marine, e che il settimanale dei consumatori nel numero di giovedi’ 20 giugno pubblichera’ in sintesi, emerge comunque un’offerta dei servizi al turista che secondo i ricercatori e’ comunque ”complessivamente discreto per quantita’ e qualita”’.
Onnipresente il servizio bar o ristorazione ma soprattutto cresce l’offerta di svago e pratica sportiva (l’84,7% degli stabilimenti e’ dotato di attrezzature per almeno una attivita’ sportiva). Generale pero’ l’aumento dei prezzi rispetto al 2001 determinato, spiegano i gestori, ”da un aggravio dei costi di gestione e dall’aumento delle imposte statali e regionali”.
Anche l’introduzione dell’euro ne e’ responsabile secondo il 56,6% dei gestori intervistati. Crescono anche i servizi e le dotazioni che gli stabilimenti offrono ai turisti: alcuni possono approfittare di assistenza allo svago 24 ore su 24.

TARIFFE DA RECORD. Ombrellone e lettini possono costare molto cari in Italia e i prezzi sono variabili tra Nord, Sud e Centro: se infatti al Sud l’attrezzatura costa in bassa stagione 10,7 euro al giorno (12,5 in alta stagione); al Nord lo stesso bagnante dovra’ sborsare 12,4 euro (14,9 in alta stagione). I piu’ penalizzati sono i bagnanti che scelgono le spiagge del Centro: 15,9 euro di media al giorno che salgono a 19 in alta stagione. Per programmare una vacanza e’ quindi bene tener conto che se si vuole contenere le spese e’ meglio scegliere, soprattutto in alta stagione, la Calabria o la Sicilia, dove si spendono solo 9 euro al giorno per godere di ombrellone e lettini. Contenute anche le tariffe di Emilia Romagna e Veneto (12 euro), Puglia (12,6) o Basilicata (13 euro). Per chi invece non bada spese sappia che Lazio e Toscana, per le stesse attrezzature fanno spendere fino a 21,5 euro al giorno. Non e’ da meno la Liguria (16,3 euro al giorno, di media, in bassa stagione) con picchi di 25 euro (in bassa stagione) per il bagnante di Camogli. Capri, non e’ da meno proponendo le stesse tariffe. Se poi le tariffe sono calcolate su base mensile il record di costo e’ della Sardegna dove da una tariffa giornaliera di 15,5 euro per lettini e ombrellone si passa a 415 euro per un mese in alta stagione.

DISABILI ANCORA PENALIZZATI. Non mancano i problemi per la scarsa attenzione al turista disabile. Solo l’85% del campione dei proprietari di stabilimenti balneari dichiara la presenza di bagni per disabili mentre nel 74% dei casi non ci sono barriere architettoniche che impediscano l’accesso ai lettini o al mare.
Situazione che cambia rispetto alla posizione geografica degli stabilimenti: garantito il servizio nel 100% dei casi al Nord, percentuale che scende a poco meno del 90% al Centro Italia mentre Sud e Isole fanno fatica a raggiungere la percentuale del 75,5%.

BAGNO A RISCHIO A CAUSA DEI NATANTI. Scarsa la sicurezza in mare per i bagnanti messa a dura prova da pattini, pedalo’ e scooter d’acqua (quest’ultimo sport e’ pero’ molto limitato proprio per volonta’ degli stabilimenti): solo il 34,7% degli stabilimenti considerati e ‘ provvisto di una corsia dedicata solo ai natanti.

PIU’ ATTENZIONE A BAMBINI E ANIMALI. I bambini sono piu’ fortunati di un tempo. Non solo palette e secchiello ma anche aree attrezzate con giochi a loro disposizione e’ presente nel 72% degli stabilimenti del campione. Anche gli animali godono di maggiore attenzione tanto che nel 15% degli stabilimenti ne e’ consentito l’accesso anche se molta attenzione viene posta nel rispettare leggi ed esigenze di chi il cane non lo porta sul bagnasciuga.

















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