La Procura di Bologna, in stretto accordo con quella di Modena, ha assunto la direzione delle indagini sull’ ordigno – composto da una bombola di gas da 15 chili, un tubo, una miccia, un cuscinetto di fiammiferi e uno zampirone, vicino una tanica da cinque litri piena di benzina – scoperto ieri nella nuova sede, in costruzione tra San Cesario e
Castelfranco Emilia, dell’ istituto sperimentale della zootecnia di Modena, ente di ricerca del ministero delle politiche agricole.
Sulla facciata della palazzina a due piani la scritta
”Fermate gli xenotrapianti”, cioè i trapianti di cellule,tessuti e organi da animale a uomo. Il coinvolgimento della Procura di Bologna è dovuto al fatto che con la conversione in legge del decreto antiterrorismo del dopo 11 settembre, si attribuisce alla Procura del capoluogo del distretto giudiziario la competenza a indagare su fatti di terrorismo.
Il Pm di Modena, Fausto Casari, aveva subito inviato una relazione alla Procura di Bologna e il Procuratore aggiunto Luigi Persico l’ ha passata al Pm Paolo Giovagnoli. Giovagnoli così ha assunto la direzione delle indagini in stretta collaborazione con il collega modenese Casari.
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