Una minaccia incombe sulla rete elettrica italiana: l’ invasione dei coindizionatori d’aria. L’ allarme è stato lanciato dall’ Enea all’ Expoenergy Convention,il forum su produzione, distribuzione e uso razionale dell’ energia che si è chiuso oggi a Modena.
Secondo i dati forniti dall’ Enea – informa una nota -tra il 1973 e il 1998 i consumi di energia elettrica in Italia nel settore civile sono cresciuti del 46%, passando da 40 mega tep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio) a 66 mega tep. Ma il peggio deve ancora venire: fino allo scorso anno – ha
spiegato Gaetano Fasano del laboratorio Enea della Casaccia di Roma – solo il 5% delle abitazioni aveva un impianto di climatizzazione. Una percentuale minima che mostra però una forte tendenza all’ aumento, dato che l’ anno precedente le abitazioni climatizzate erano solo il 2,8% del totale. ”Con questi ritmi di crescita e la diffusione di massa dei condizionatori nelle case degli italiani la rete elettrica nazionale andrebbe in tilt nel giro di pochi anni”, ha avvertito Fasano. Le soluzioni? Una strada può essere quella di risparmiare energia attraverso l’ applicazione delle tecnologie messe a
punto nei laboratori di domotica di Roma e Modena. Quello di Roma sperimenta soluzioni e materiali innovativi come il vetro
elettrocromico, il Tim (Transparent Insulated Material), le lastre termofonoisolanti, mentre il laboratorio di Modena – avviato un anno fa da ProMo, la società di promozione dell’
economia modenese, e DemoCenter, il centro servizi per l’ innovazione industriale – forma installatori, impiantisti e system integrator, i superesperti in edifici intelligenti.
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