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Rifiuti: rallenta nel modenese la raccolta differenziata

Rallenta la raccolta differenziata nel modenese nel 2001. Rispetto all’anno precedente si è verificato un aumento dal 26 al 26,7 per cento con un trend di crescita inferiore a quello registrato negli anni scorsi. Il dato è contenuto nel rapporto annuale sulle raccolte differenziate nei comuni modenesi nel 2001, secondo i dati forniti dalle aziende.


Elaborata dalla Provincia di Modena in base ai dati forniti dalle aziende, la ricerca evidenzia il permanere di un forte squilibrio tra la montagna e il resto della provincia: in Appennino la quota dei rifiuti raccolti in modo differenziato arriva ad appena il 13 per cento mentre in pianura sfiora si sfiora il 30 per cento (anche se il dato della montagna appare sottostimato perché non tiene conto dell’attività di smaltimento differenziato che avviene nelle case sparse e in agricoltura).
“Serve una svolta nei metodi di raccolta – afferma Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente – se vogliamo raggiungere l’obiettivo del 55 per cento nel 2005 che ci siamo prefissati. Occorre potenziare le isole ecologiche, ma al contempo si devono avviare nuove iniziative per aumentare la raccolta soprattutto dell’organico. Le ottime performance realizzate da alcuni Comuni dimostrano che si tratta di un obiettivo realistico”.
Dai dati per Comune spicca il risultato di Nonantola con un 53 per cento di rifiuti raccolti in modo differenziato. Poi vengono Cavezzo (45 per cento), Formigine (44) e Novi (41). Modena arriva al 23 per cento. Nei comuni di Concordia, Castelnuovo, Fiorano, Maranello, Medolla, San Possidonio e Sassuolo sono stati raggiunti valori superiori al 30 per cento. Le percentuali, comprese quelle degli anni scorsi, sono state calcolate in base ai nuovi criteri stabiliti dalla Regione che ha eliminato dall’elenco dei rifiuti differenziati gli inerti da piccole demolizione. Il sistema Modena rispetta gli obiettivi nazionali del decreto Ronchi (25 per cento nel 2001) ma non quelli, più ambiziosi, della pianificazione provinciale (40 per cento) e il valore raggiunto del 26,7 per cento è basso se viene confrontato con l’obiettivo del 35 per cento previsto dalla normativa nazionale al 2003. E i dati del primo semestre 2002, seppur parziali, confermano modesti incrementi nelle raccolte differenziate.

















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