Sabato 22 e domenica 23 marzo, in occasione della ”Giornata Fai” di primavera, 380 gioielli italiani verranno aperti al pubblico.
Al via come un esperimento temporaneo, l’iniziativa giunge quest’anno alla sua 11.ma edizione.
Partita nel 1993 con 50 beni aperti per l’occasione in 30 città e 500 volontari che hanno guidato 30 mila visitatori, la giornata Fai è arrivata l’anno scorso ad aprire 380 beni in 150 città con 3.700 volontari che hanno ‘scortato’ 380 mila visitatori. Nell’arco del decennio sono stati aperti al pubblico 1.400 tesori dell’arte normalmente chiusi, ed un italiano su venti ha approfittato dell’occasione.
Tra le curiosità da visitare, oltre a chiese, palazzi, caserme e biblioteche, anche 35 sagrestie dell’Emilia Romagna –per la prima volta alla Giornata Fai ha partecipato la Conferenza episcopale italiana- e otto centrali Enel: a cavallo tra Ottocento e Novecento in Italia anche le infrastrutture energetiche venivano costruite con un occhio all’estetica.