L’ipotesi prevalente resta quella dell’omicidio, forse compiuto a coltellate, ma le condizioni del cadavere della donna trovato ieri sera nel canale Diversivo in via Mercadante, nella campagna di Mirandola,
inducono gli inquirenti a grande prudenza nel fare ipotesi, prima che gli accertamenti del direttore dell’Istituto di Medicina legale di Modena, Giovanni Beduschi, si siano conclusi.
Di certo c’è, secondo i primi rilievi compiuti sul corpo,che si tratta di una donna, forse più vicina ai 30 anni che ai 40, rimasta in acqua non meno di 8-9 giorni.
Il cadavere è gonfio e saponificato, la pelle si è ingrigita e questo particolare rende difficile anche ipotizzare
a quale etnia appartenesse, anche se sembra possa essere di pelle bianca. In queste condizioni è difficile capire se le ferite che la cute mostra siano conseguenza del rigonfiamento e del rotolamento del corpo, che potrebbe avere in pratica
strappato l’epidermide.
Tuttavia, ad un primo esame, non sarebbe stata esclusa l’ipotesi che a ferire sia stata un’arma da taglio: una risposta più precisa al quesito potrebbe esserci
già stasera. Da verificare anche l’ipotesi che la donna sia stata legata ai polsi e imbavagliata. Il cadavere giaceva nel fango della sponda con gli arti a x, dunque libera, ma un indumento sembrava
stretto a bavaglio sulla bocca e un altro sul polso.
Potrebbe essere un gesto compiuto da chi l’ha uccisa, ma anche una
conseguenza del rotolamento e della forte corrente del canale,che ha un invaso di 10 metri e attualmente è pieno d’acqua, prelevata dall’adiacente fiume Secchia e destinata al canale
che serve gli agricoltori per l’ irrigazione. Ci sono ferite anche alla testa: anche in questo caso potrebbe trattarsi di conseguenze della permanenza in acqua.
Da ieri sera gli uomini della polizia, coordinati dalla squadra mobile di Modena che procede con il Commissariato di
Carpi, e i carabinieri di Carpi e di Mirandola, che collaborano alle indagini coordinate dal Pm Maria Angela Sighicelli, stanno battendo le zone adiacenti al luogo del ritrovamento e stanno sentendo i residenti alla ricerca di eventuali testimonianze.
E’
ancora stato impossibile capire se la donna sia stata gettata (o al limite sia caduta) in acqua a Mirandola o più a monte. C’è una chiusa a un paio di chilometri di distanza, ma si sta accertando da quanto tempo era aperta. Non si può cioè nemmeno escludere che sia morta anche in un luogo molto distante da quello del ritrovamento.