“Scusate, ma non voglio fare l’imperatore. Non è il mio mestiere. Non voglio governare o conquistare nessuno. Mi piacerebbe aiutare tutti, se fosse possibile: gli ebrei, i gentili, i negri, i bianchi.” Con queste parole Chaplin, nei panni di un barbiere ebreo, sostituisce il dittatore Hynkel/Hitler, cui straordinariamente somiglia, e rivolge un appello alla pace universale. Il Grande Dittatore, uscito nelle sale cinematografiche di tutta Europa nell’autunno del 1940, è il capolavoro di C. Chaplin, in cui l’artista presagisce e cerca di scongiurare con geniale comicità l’orrore della vicenda nazista e della seconda guerra mondiale. Il film, ritornato nelle sale in una versione integrale e restaurata, è in programma questa sera alle 21.30 alla Casa nel Parco per la rassegna di cinema all’aperto “Speriamo che non piova”.
Di straordinaria attualità, in quanto satira spietata di ogni dittatura, il film rappresenta anche un’occasione per conoscere la genialità dell’opera di Chaplin al di là della facile identificazione con Charlot, il suo personaggio più celebre. Si vedranno inoltre per la prima volta le scene censurate nell’edizione italiana con la moglie di Benzino Napaloni, riuscitissima caricatura di Benito Mussolini. |