Un albanese di 36 anni, Latif Meka, è stato arrestato dai carabinieri nei pressi della sua
abitazione a Savignano sul Panaro per il tentato omicidio e il sequestro di un connazionale avvenuto nel pomeriggio di ieri a Sant’ Agata di Gatteo, nel cesenate.
Meka, che vive in Italia con regolare permesso di soggiorno e che ha precedenti di poco conto, ha esploso un colpo di pistola in strada, fortunatamente andato a vuoto, nei confronti dell’altro uomo, poi sotto la minaccia dell’arma lo ha costretto a salire nel baule della sua Mercedes e ha cominciato il viaggio verso Savignano, dove è stato fermato dai carabinieri a pochi passi da casa. L’albanese, che non ha opposto resistenza, è stato fermato e poi trasferito nel carcere di Modena, in attesa della convalida dell’ arresto.
Il movente dell’episodio, secondo la ricostruzione dei militari, ha uno sfondo passionale: Meka accusava il connazionale, che risiede in Germania, di avere avuto una relazione con la propria moglie, negata però sia dalla consorte che dalla vittima, in un periodo in cui pure la coppia aveva abitato nello stesso Paese. L’albanese aveva però contattato
l’altro uomo, lo aveva convinto a raggiungerlo in Emilia- Romagna per un chiarimento e gli aveva dato appuntamento ieri nell’abitazione di un terzo connazionale a Sant’Agata di Gatteo.
Qui gli animi si sono presto scaldati e il padrone di casa aveva intimato ai due di uscire di casa.
La lite è proseguita in strada, dove è degenerata. Meka, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha sparato verso la vittima un colpo di pistola, una vecchia semiautomatica di fabbricazione sovietica, che è andato a vuoto, poi l’ha costretto a salire nel bagagliaio della sua vettura ed è partito.
Le testimonianze del terzo albanese e di alcuni passanti, che avevano annotato la targa, hanno permesso ai militari della compagnia di Cesenatico e della stazione di Savignano sul Rubicone di risalire all’identità dell’aggressore, che è stato atteso dai colleghi della compagnia di Sassuolo nei pressi di casa, al suo arrivo a Savignano sul Panaro. Nel frattempo la vittima era stata spostata dal baule al sedile del passeggero, sempre sotto la minaccia della pistola, che è stata sequestrata
dai militari. Meka, attualmente disoccupato, aveva lavorato in passato come operaio in fabbriche della zona.