Un gruppo di docenti e ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia affronterà, in una prospettiva scientifica di livello europeo, il fenomeno dello stalking’, ovvero delle cosiddette ‘molestie assillanti’ rivolte alle donne.
Il progetto di ricerca, promosso e finanziato dalla Commissione Europea e sostenuto da istituzioni ed associazioni locali, sarà attuato in collaborazione con studiosi stranieri di altri importanti Atenei. Un’ampia indagine condotta con la collaborazione di qualificati e selezionati operatori di settore (helping professions) cercherà di circoscrivere e definire meglio – a livello scientifico – l’ormai diffuso fenomeno che va sotto il nome di stalking, conosciuto in Italia – secondo anche un recente volume presentato in questi giorni dalla casa editrice Bollati Boringhieri nell’ambito della collana di manuali di psicologia, psichiatria e psicoterapia – come sindrome delle molestie assillanti.
A proporre il tema, oggetto ora di un progetto di ricerca, che va sotto il nome di , che vede la partecipazione anche di studiosi delle Università di Amsterdam (Olanda), Londra (Regno Unito) e Lovanio (Belgio), è un qualificato gruppo di docenti e ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, comprendente il prof. Salvatore Luberto, ordinario di Medicina legale, cui è stato affidato il coordinamento scientifico, il prof. Paolo Curci, ordinario di Psichiatria, ed i ricercatori: dott.ssa Laura De Fazio, Gian Maria Galeazzi e Cesare Secchi.
“L’obiettivo specifico del progetto – spiega il prof. Salvatore Luberto – consiste nell’analisi dell’impatto e dei danni sulla salute delle vittime di e nell’individuazione di raccomandazioni rivolte ad alcune categorie di operatori, ossia medici di base, psicologi, psichiatri, assistenti sociali, e pure magistrati, avvocati, forze dell’ordine, centri ed organizzazioni di tutela dei diritti delle donne, che sono chiamati quotidianamente a confrontarsi con esigenze di tipo sanitario connesse a tale tipo di violenza”.