La ricerca ha preso in considerazione
un campione di 1.007 italiani tra i 14 ed i 79 anni (esclusi i non residenti ed i membri delle convivenze: ospedali, ospizi, caserme, carceri, ecc.), pari a 47.4 milioni di adulti.
LA CONOSCENZA DELL’OCULISTA. Il 91% dei nostri connazionali sa definire esattamente cosa fa e chi e’ ma il 6% confonde l’oculista con l’ottico (in particolare le casalinghe e i cittadini con la sola licenza media).
IL RAPPORTO CON L’OCULISTA. Il 18% degli adulti non e’ mai stato visitato da un oculista o non sa neppure chi sia. Stiamo parlando di 8.5 milioni di 14-79enni: in parte anziani, con basso livello di istruzione, nel Mezzogiorno e nelle due isole maggiori; ma in parte assai maggiore 14-34enni, abitanti nei comuni piccoli e medio-piccoli, con la licenza media, salariati o agricoltori o lavoratori autonomi oppure studenti ultra13enni.
Il grosso del Paese (l’82%, pari a 38.9 milioni) e’ stato visitato almeno una volta da un oftalmologo: in tre casi su quattro (per il 61% del totale adulti) non nell’ultimo quinquennio e solo in un quarto dei casi tra la primavera del 1999 e la primavera del 2003.
LA PRIMA VISITA. A parte quel 39% che l’ha fatto di propria iniziativa, il 28% cita familiari,amici e conoscenti, il 20% il medico di famiglia, solo il 3% parla del consiglio d’ uno specialista di altre discipline (diabetologo, nefrologo, cardiologo, ecc.) e un altro 3% dell’ottico. Diverse piccole minoranze raccontano di obblighi vari (patente, azienda, assicurazione dopo un incidente, visita militare), con poche centinaia di migliaia di persone che evocano un insegnante o il farmacista.
GRATIS O A PAGAMENTO. Il 57% delle visite e’ avvenuto presso uno studio privato (in cinque casi su sei a pagamento, ossia senza godere del rimborso di una assicurazione o mutua); all’opposto, nel caso dell’ospedale, solo un settimo dei pazienti ha pagato, mentre il grosso ha goduto di prestazioni gratuite, in circa la meta’ dei casi grazie ad un’assicurazione.