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Sassuolo: in libreria Senza voce di Lisa Garani

E’ uscito alcune settimane fà, per “Proposte” di Libreria Incontri Editrice di Sassuolo, “Senza Voce” romanzo autobiografico della esordiente formiginese Lisa Garani.

“Senza Voce” è la storia di una rinascita, di una presa di coscienza: il viaggio di una donna che per aprirsi al futuro deve comprendere il proprio passato. E’ la storia di un incontro in internet, di un affetto fra un uomo e una donna che si aiutano a vivere scrivendosi mail dense di umanità. Intravediamo così, con delicatezza, la storia di un padre malato, sofferente ed inconsapevole maestro di vita; percepiamo anni di convento ed il sentire di un giudice. In “Senza Voce” vibrano parole silenziose, echi muti rimandano ai ricordi di un infanzia coi suoi carichi di dolore, solitudine, desiderio di appoggio e comprensione; ma c’è anche la riscoperta dell’amore, il cambiamento. Ci sono la vita pensata e l’approdo alla vita vissuta, all’accettazione consapevole di chi si è stati o chi si è stati costretti ad essere. Sono pagine piene di speranza non in una vita ma nella vita stessa. Senza urlare, senza un filo di voce, il ricordo diventa la porta da aprire per vivere un presente che è già futuro.


Ecco cosa dice di se Lisa Garani:

Sono nata nel 1964 e vivo a Formigine. Sono arrivata in provincia di Modena nell’autunno del 1994 e ho abitato prima a Sassuolo, poi a Fiorano e infine a Formigine. Sono operaia da 8 anni in una ceramica di Sassuolo.

“Senza voce” è il mio primo esperimento di scrittura creativa in assoluto.
Non sono una divoratrice di libri, ma da quando ero ragazzina un libro sul comodino staziona sempre.

L’idea del libro è nata nel febbraio del 2002 in seguito ad un trasloco quando, ritrovando la cartellina con le email mie e di ultimaaquila, ho avvertito l’intima certezza che più di qualche persona si sarebbe ritrovata nei nostri pensieri e nelle nostre confessioni e che la mia avventura umana, proprio perché densa di conflitti, poteva diventare un romanzo (se non c’è conflitto non c’è romanzo).

Durante i “lavori in corso” avevo un unico obbiettivo: pubblicare un libro semplice e profondo, far sentire che la vicenda era autentica… un libro di quelli che creano un rapporto fra l’autore e il lettore. Spero di esserci riuscita.

















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