Cresce l’occupazione in Italia nel 2003. Nella media dell’anno elaborata dall’Istat, l’aumento è stato pari all’1%, cioè 225mila unità in più rispetto al 2002.
L’occupazione è cresciuta dell’1,4% nel nord ovest,
dell’1,1% nel nord est, dell’1,6% nel centro e dello 0,2% nel Mezzogiorno.
Nel 2003 l’offerta di lavoro, sottolinea l’Istat, ha registrato un incremento dello 0,7%, pari
a 157 mila unità in più rispetto al 2002. In particolare il rapporto fra gli occupati e la popolazione in età lavorativa si è posizionato al 56% (55,4% nel 2002), mentre quello fra gli
occupati in età fra 15 e 24 anni e la corrispondente
popolazione si e’ ridotto dal 25,5 al 24,9%.
L’occupazione dipendente nel 2003 è aumentata, rispetto al 2002, dell’1,2% (più 197 mila unità), mentre quella autonoma è cresciuta dello 0,5% (più 28 mila unità). L’occupazione dipendente a tempo pieno e indeterminato ha registrato una
crescita di 149 mila unità, a fronte delle +48mila unità di quella a termine e/o a tempo parziale. In particolare, l’incidenza del lavoro a termine sul totale dei dipendenti si è attestata al 9,9%, stabile quindi rispetto al 2002, mentre quella del lavoro a tempo parziale è marginalmente cresciuta
dal 9,1% della media 2002 al 9,2% del 2003.
L’occupazione femminile è cresciuta quest’anno a ritmo decisamente più veloce di quella maschile, aumentando dell’1,6%
(più 128 mila unità) a fronte del +0,7% degli uomini.
Fra i settori di occupazione, l’agricoltura ha registrato una flessione del numero di occupati dell’1,9% (meno 21 mila unità)
mentre l’industria in senso stretto ha registrato un progresso dello 0,5% (più 26 mila unità). Sostenuto dai consistenti progressi della prima parte dell’anno, il settore delle costruzioni ha invece registrato nella media del 2003 una variazione positiva del 3,5% (più 61 mila unità). Decisamente
più contenuto il tasso di crescita nel terziario, +1,1% e 159 mila unità in più.