L’Epifania tutte le feste porta via ma non spegne le Stelle di Natale, che in venti milioni di esemplari hanno colorato le case degli italiani. La Coldiretti
suggerisce, infatti, alcuni piccoli accorgimenti per prendersi cura delle piante divenute protagoniste indiscusse delle feste natalizie.
Posizionarle in ambienti ben riscaldati, con temperature non inferiori ai 14 gradi, e luminosi ricordando che esse non temono la luce del sole diretta nel periodo invernale e soprattutto
innaffiarle poco, solo quando il terreno è completamente asciutto.
La Coldiretti ricorda che i veri fiori della stella di
Natale, pianta originaria del Messico, sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno.
Solitamente tali brattee sono rosse, ma possono essere anche rosa o bianche e tendono, per motivi fisiologici, a cadere dopo le feste.
E’ molto importante mantenere la pianta, nel periodo
di ‘stasi’, all’ombra, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perchè si tratta di una pianta ”brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.
In primavera sarà opportuno effettuare una potatura abbastanza vigorosa e portarla in terrazzo, per riporla poi nelle case verso ottobre-novembre in un ambiente poco luminoso
(8 ore max di luce al giorno) per facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami.
Un ultimo piccolo accorgimento riguarda la concimazione: quest’essenza predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno-invernale. Così
facendo – conclude la Coldiretti – l’anno successivo si potrà avere ancora la Stella di Natale, scientificamente chiamata Euphorbia pulcherrima (dal latino bellissima), facendo fruttare
gli acquisti fatti durante queste festività.