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Lavoro e flessibilità: aumentano le forme atipiche

Nel modenese la flessibilità nel mercato del lavoro è una realtà. Sette nuovi lavoratori su dieci hanno un contratto a tempo determinato e, solo lo scorso anno, dieci mila sono stati i contratti interinali stipulati.

Questi dati sono emersi durante il convegno su “Tutele e sicurezza dei nuovi lavori: problemi e prospettive” che si è svolto a Modena oggi. Ai lavori hanno preso parte l’ex ministro al Lavoro Tiziano Treu, docente all’Università Cattolica di Milano, il professor Angelo Pandolfo dell’Università La Sapienza di Roma e il professor Luca Nogler dell’Università di Trento.

Aprendo i lavori del Convegno, l’assessore al Lavoro della Provincia Giorgio Razzoli ha rinnovato l’invito “ad aprire un confronto fra le parti sociali per impegnarsi, nei rispettivi ambiti di competenza, a favorire uno sviluppo socialmente ed individualmente sostenibile delle forme di lavoro flessibile più diffuse sul nostro territorio”. Negli ultimi anni si è assistito ad una rilevante crescita delle forme di lavoro subordinato o parasubordinato diverse dal tradizionale rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, le cosiddette forme di lavoro atipiche. “L’incremento dei lavori flessibili – ha aggiunto Razzoli – si colloca all’interno di un contesto di mercato del lavoro che presenta comunque una sostanziale tenuta del lavoro a tempo indeterminato, al quale si affiancano in modo progressivamente crescente alcune forme di contratti flessibili”.

Dal 1999 sono notevolmente aumentati gli avviamenti con contratto a tempo determinato (che comprendono anche i lavoratori interinali) passando da 21.834 a 31.289, con una crescita quindi del 43 per cento. Allo stesso tempo sono diminuiti gli avviamenti con contratti di apprendistato (meno 14 per cento) e formazione lavoro (meno 47 per cento) che nel in un triennio sono passati rispettivamente da 6.492 del 1999 a 5.580 nel 2003 e da 2.902 a 1.528.

In questo quadro, tuttavia, gli avviamenti a tempo indeterminato sono cresciuti in valore assoluto rispetto al 1999 mantenendosi in termini percentuali leggermente al di sopra del 30 per cento degli avviamenti totali. La crescita del numero degli avviamenti nel periodo considerato dipende soprattutto dall’incremento dei contratti a tempo determinato.

Tra le forme di contratti a tempo determinato che si sono largamente diffuse in questi ultimi anni nel modenese, accanto alle collaborazioni, vi è il lavoro interinale: infatti le assunzioni con contratto interinale sono passate da 4.472 unità del 2000 a 14.914 unità nel 2003.

















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